alcune immagini del primo maggio

1 maggio 13-61 maggio 13-81 maggio 13-91 maggio 13-71 maggio 13-21 maggio 13

E’ stato un bellissimo primo maggio!

Organizzato dall’USI-AIT insieme alla CUB con la partecipazione dei vari gruppi della sinistra antagonista parmigiana (Gruppo Anarchico Cieri- FAI, RAF, SPA Sovescio, PCL, Comitato Antifascista Montanara, Rete Diritti in Casa, Insurgent City, ecc) e della Mercantiniera, la sesta edizione del Primo maggio del sindacalismo di base è stata, ancora una volta, un successo.

il corteo è stato come al solito partecipato, aldilà di ogni aspettativa: c’è chi dice che anche quest’anno, e non sarebbe la prima volta, se togliamo i gonfaloni, c’erano più compagni col sindacalismo di base che con quello istituzionale. Almeno 500-600 tra compagne e compagni hanno sfilato per la città, dopo avere, come di consueto, ricordato l’anarchico Antonio Cieri presso la lapide posta in Borgo del Naviglio dalla FAI nel 2006, nel 70° anniversario della rivoluzione spagnola.

Anche la festa è riuscita: tante, tantissime persone sono affluite al Parco Pellegrini (situato dietro allo stabile dove fino a qualche anno fa viveva il Centro Sociale Mario Lupo), nel quale si trovavano bancarelle di gruppi ed associazioni, cibo popolare, birra a fiumi. Nel pomeriggio nel parco si è tenuto il consueto “contro-concertone”, dando spazio ad alcune band cittadine. Verso sera, la festa si è trasferita allo Spazio Occupato Sovescio, continuando quindi lo stretto rapporto di collaborazione attiva presente fin dall’inizio tra le realtà libertarie presenti in città.

Con questa iniziativa ancora una volta si vuole rimarcare una totale alterità rispetto alle pratiche ed agli obbiettivi propugnati dal sindacalismo istituzionale, che sempre più si pone come centro-servizi e come argine al conflitto sociale, dimenticando che il suo compito principale deve restare la lotta di classe e la difesa dei lavoratori e dei precari. Partendo da questi concetti intesi in senso intransigente, per l’USI-AIT l’azione sindacale deve essere diretta, autorganizzata e sempre profondamente antagonista ad ogni forma sirena del potere, in qualunque forma esso si manifesti.

 

L’incaricato

 

 

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1 maggio del sindacalismo di base

1 maggio - Copia

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LA NOSTRA STORIA NON SI RISCRIVE!

Abbiamo saputo in modo assolutamente casuale che giovedì p.v. ci sarà un convegno storico sull’USI-AIT a Parma, per ricordare il centenario dell’USI stessa. Inutile dire che da parte degli organizzatori (la Fondazione Di Vittorio, emanazione “culturale”della CGIL) ci saremmo aspettati almeno un cenno: di solito, per rispetto ed educazione, funziona così. Non ci vengano a dire che il motivo è perché è un convegno storico, perché allora non si capisce che c’entri Patrizia Maestri della CGIL e Bernazzoli del PD.Comunque, che non ci abbia informati la CGIL…è fin troppo ovvio!Infatti, i rapporti tra noi e la CGIL, sigla “sindacale” a cui si richiama la Fondazione fin dal suo nome, sono assolutamente pessimi, e lo diciamo con orgoglio: vuol dire che stiamo lavorando con coerenza! Ci teniamo anche a precisare che niente di quanto scriviamo è per ortodossia “purista”, essendo noi da sempre realtà molto aperta e dialogante con tutte le componenti antagoniste sul territorio.
Elencare i vari screzi avuti con la CGIL a Parma, sarebbe cosa molto lunga, ci possiamo limitare ad alcuni episodi degli ultimi anni: tentativo, direttamente in questura (!), di impedire il percorso del corteo del sindacalismo di base (indetto dall’USI) qualche anno fa per “motivi di ordine pubblico (e noi lo facemmo comunque, e meglio di loro); impedimento alla sezione USI di partecipare alle elezioni RSU presso una nota ditta alimentare di Parma, con tanto di lungo contenzioso; tentativo (vano) di impedire che la rappresentanza USI (che raccoglieva il consenso del 100% dei lavoratori nel servizio per disabili in questione) trattasse con due coop. sociali provenienti da fuori città al momento del cambio appalto; azione continua per vanificare in una nota “coop.” locale ogni accordo sindacale ottenuto in precedenza, per l’unico scopo di toglierci visibilità a scapito anche di un peggioramento per i lavoratori, mentre era palese la “virtuosa sintonia”, anche con scambi reciproci di personale, tra coop stessa e sindacato; il tentativo di aggressione fisica operato da alcuni loro dirigenti (tra cui l’allora segretario Provinciale) contro alcuni militanti USI che volantinavano ai loro colleghi operanti negli asili; ecc.
Sulle politiche nazionali, poco da dire: ad occhi attenti, è palese la complicità della CGIL, aldilà delle apparenze mass mediatiche, nello sgretolamento delle conquiste dei lavoratori, dei loro diritti, della loro esistenza. CGIL è un ente erogatore di servizi, la lotta di classe è altra cosa.
Come i fascisti di Casa Pound immortalano Che Guevara; come Bersani fa campagna elettorale con manifesti con sfondo di Lotta Continua; come la Camusso celebra lo sciopero agrario del 1908 (mentre in realtà la CGIL lo osteggiò);
come i sindacati istituzionale e i partiti della “sinistra” si fanno belli con gli avvenimenti delle Barricate antifasciste del 1922 (dimenticando che i partiti da cui sono nati ostacolarono gli Arditi del Popolo), oggi abbiamo la CGIL, attraverso il suo braccio culturale, che ricorda il centenario dell’USI!Questa operazione va chiamata col suo nome: revisionismo storico,che è abitudine non solo della destra. In realtà l’USI, storica sigla del sindacalismo rivoluzionario che arrivò a contare, prima di essere sbaragliata dal fascismo, centinaia di migliaia di aderenti in tutta Italia (e che ebbe proprio in Parma una delle sue roccaforti) nacque proprio dopo un distacco netto dall’allora CGL ritenuta attendista, poco rivoluzionaria (chiediamo scusa, erano altri tempi..) e troppo legata ai partiti di sinistra riformisti. Oggi, proprio CGIL e PD pretendono di ricordare l’USI. Il nostro centenario l’abbiamo festeggiato il primo maggio, con un corteo e una festa che ha richiamato quasi un migliaio di persone, giovani, lavoratori, disoccupati, immigrati; lo abbiamo festeggiato inviando un tir e vari furgoni a Modena per i terremotati; lo abbiamo festeggiato in questi mesi con le nostre
tante lotte e ogni giorno nelle strade e sul lavoro, senza i vantaggi del sindacalismo confederale, ma anche senza le loro ipocrisie, le loro reticenze, i loro compromessi, le loro spartizioni di potere. Da noi non circolano soldi e funzionari, ma solo sudore e passione.

Chiediamo pertanto ai relatori di area libertaria di rifiutarsi di partecipare a questa operazione revisionistica, irrispettosa ed innaturale per l’USI stessa: non basta affermare che è un convegno storico: ci sono occasioni in cui ognuno di noi, per coerenza, deve sapere rifiutare, ed un convegno sull’USI promosso da una Fondazione che si richiama alla CGIL, oggi, proprio a Parma, è una di queste. L’USI è l’unica sigla sindacale libertaria, orizzontale, assembleare, questa
gente nega le nostre idee e ,le nostre pratiche, nega la nostra storia.

La CGIL a Parma negli ultimi anni è stata ostile, sprezzante, penalizzante per quella stessa sigla sindacale che oggi, in locali istituzionali e quindi da noi lontani, tentano di ricordare strumentalmente. Noi contestiamo questa iniziativa che riteniamo una provocazione, e non ci pare casuale che avvenga proprio a Parma.L’USI-AIT non ha bisogno di  celebrazioni, seppure spacciate per storiche,promosse da chi spartisce il potere. Se hanno rispetto per le nostre idee, i nostri metodi e la nostra storia, lo dimostrino quotidianamente. Noi non contestiamo un convegno storico, se fosse puramente tale, ma la manipolazione della storia ad uso e consumo.

Rispetto per noi che ci siamo, rispetto per chi cerca a fatica di costruire autorganizzazione sul posto di lavoro, rispetto per chi non si piega ai complici dei padroni.

USI-AIT PARMA

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Comunicato stampa Rete Diritti in Casa

martedì 27 novembre,una giornata di ordinaria follia.
Oggi come Rete Diritti in Casa ci siamo recati come di consueto a difendere e tutelare due famiglie sotto sfratto. Nessuno dei casi si presentava come critico (infatti eravamo solamente in cinque), dato che erano già state trovate soluzioni che avrebbero evitato la messa in strada delle famiglie, peraltro con minori a carico. Nonostante questo in via Palermo le forze dell’ordine si sono presentate in forze, in primis con la celere pronta ad intervenire, accompagnata da carabinieri, polizia, digos e vigili urbani per un totale di una quarantina di persone in divisa. Uno schieramento di forze imponente e sproporzionato nei confronti di una famiglia e di qualche militante, oltretutto in una situazione già risolta. Visto che ci si lamenta e ci sono tagli continui soprattutto sulla spesa per il sociale vorremmo sapere: quanto è costato un così inutile spiegamento di forze? Stesso copione in via brambilla, nonostante i servizi sociali avessero gi&ag rave; predisposto una soluzione abitativa provvisoria e nonostante la presenza di una donna con una gravidanza problematica. E’ evidente che aldilà della piccola concessione fatta dal prefetto rispetto alla gravità del problema degli sfratti si è voluto mettere in chiaro che questo problema è una semplice questione di ordine pubblico, che va risolta con l’uso della forza. Questo dimostra che l’unico modo in cui la dittatura economica e politica vigente riesce ad affrontare i problemi sociali è la repressione. Questa viene messa in campo ogni volta che si presenta un movimento allargato che si mobilita per riaffermare i diritti dei più deboli.Non funzionerà anche perchè chi lotta per difendere dei diritti essenziali è ben più motivato e deciso di chi difende solo privilegi.Nessuno passerà l’inverno al freddo,saremo spesso in piazza e intensificheremo le azioni di lotta e di protesta
rete diritti in casa
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CHE FINE FARA’ LA SANITA’ PUBBLICA?

GRAZIE AI TAGLI DEL GOVERNO…

 DIMINUZIONE POSTI LETTO

 CARENZA DI PERSONALE INFERMISTICO, OSS, AUSILIARI, TECNICI RADIOLOGI E DI LABORATORIO

 CARICHI DI LAVORO DISUMANI, AUMENTO DELLA PRECARIETA’

 

CONTRATTO NAZIONALE SCADUTO DA ANNI E BLOCCATO FINO AL 2014

 SERVIZI DI DIAGNOSTICA DELEGATI A PRIVATI ESTERNI

 INTANTO….

 INTOCCABILE IL NUMERO DI PRIMARI E RESPONSABILI DI DIPARTIMENTI

 SUPER STIPENDI DEI DIRETTORI AZIENDALI

 BONUS DI 300 MILA EURO PER IL RISPETTO DEL PATTO DI STABILITA’

 

DICIAMO BASTA!

 Diamo la nostra totale solidarietà ai lavoratori in lotta del S.Raffaele di Milano, contro il licenziamento collettivo per 244 di loro. L’amministrazione ha provveduto a far decadere l’ RSU eletta dai lavoratori. Inoltre son stati disdetti tutti gli accordi integrativi aziendali economici e normativi, è previsto il passaggio dal contratto nazionale della sanità pubblica a quello della sanità privata. Tutto ciò si traduce che per i restanti lavoratori vi sarà il peggioramento delle condizioni lavorative, il taglio dei salari, l’aumento dei carichi di lavoro e l’annullamento dei diritti conquistati in questi anni.

USI-Sanità Parma

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BLOCCO DEGLI SFRATTI SUBITO!

 

 

E’ sotto gli occhi di tutta la città la situazione drammatica che
numerose famiglie e singoli stanno vivendo sulla propria pelle a causa
dell’emergenza casa. Le cifre, già evidenziate a suo tempo dalla rete
diritti in casa parlano chiaro: si parla di 700 sfratti nell’ultimo
anno ma per il prossimo saranno certamente raddoppiati. Da una parte
infatti la crisi impedisce a moltissime persone di pagare regolarmente
gli affitti dall’altra come riconosce anche il comune mancano alloggi
e servizi in grado di assistere chi finisce per strada. E’ il momento,
signor prefetto di fare scelte coraggiose, bloccare gli sfratti a
Parma è un atto di responsabilità e di umanità; è una necessità che
oltretutto permetterebbe all’amministrazione di ristrutturare e
reperire gli all oggi attualmente insufficienti. Questo coraggio,
signor prefetto non è mancato a Firenze, dove le istituzioni hanno
sospeso questo stesso anno gli sfratti per tre mesi, forse troppo
pochi, ma è un segnale importante. Lo stesso segnale che sta
aspettando ora la città, quella parte di città fatta di persone più
povere senza nessuna colpa. E’ il momento di convocare un tavolo
sull’emergenza casa, valutare insieme al blocco degli sfratti la
tutela per i piccoli proprietari dando la priorità a sospendere
l’esecuzione laddove i proprietari invece posseggono molte case.
Valutare inoltre di requisire tutti gli immobili sfitti da anni che
consentirebbero di incrementare il patrimonio residenziale pubblico
senza dover edificare ancora, cementificando un territorio già
altamente martoriato, a vantaggio di pochi speculatori. Valutare
infine le misure di pressione fisc ale verso chi mantiene più case
sfitte, in attesa, ci auguriamo, di veder modificata l’attuale legge
che regola in modo del tutto ingiusto il mercato degli affitti. Questi
sono per noi i compiti più urgenti, di fronte ai quali non si può
nascondere la testa sotto la sabbia. Continueremo a difendere tutti
coloro che, ribadiamo, senza nessuna colpa rischiano di finire per la
strada o sono costretti ad occupare le tante case vergognosamente
sfitte di questa città, nello stesso tempo ci aspettiamo, signor
prefetto un atto coraggioso: le precedenti amministrazioni hanno
ridotto questa città come il titanic, ma forse si può ancora evitare
l’iceberg…

BLOCCARE TUTTI GLI SFRATTI PER MOROSITA’ INCOLPEVOLE A PARMA E IN PROVINCIA!!!

VENERDì 16 NOVEMBRE 2012 DALLE 17.30 PRESIDIO IN PIAZZA GARIBALDI A PARMA

RETE DIRITTI IN CASA

 

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Corteo per i 100 anni dell USI-AIT

Corteo Sabato 24 novembre, Piazzale Primo maggio ore 15, Modena

FESTEGGIAMENTI PER IL CENTENARIO E PLENARIA AIT.
Il 23-24-25 Novembre l’USI sezione di Modena e l’Unione Sindacale Italiana organizzano una 3 giorni per festeggiare il Centenario della fondazione dell’USI avvenuta a Modena il 23-24-25 Novembre 1912.
Oltre ad ospitare, durante la 3 giorni la plenaria dell’AIT, nella giornata di sabato 24 si svolgerà un corteo per le strade del centro di Modena con un Comizio nella piazza principale.

 

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Contro tutte le violenze padronali e di Stato

Quello che sta attuando il governo centrale, regionale e la “compagine padronale” la chiamano austerità, ma è “macelleria sociale”, attuata a senso unico: contro la classe lavoratrice, con licenziamenti, aumento dello sfruttamento, riduzione dei salari e pensioni, delle sue conquiste, tagli dei servizi sociali. Tutto questo mentre si salvaguardano i privilegi dei politici e i profitti dei padroni.

E’ scandaloso e barbarico  quello che sta avvenendo nella sanità, in particolare in questo momento al San Raffaele di Milano dove “padron Rotelli”, avendo acquisito il controllo dell’ospedale, con prepotenza inaudita, per meglio lucrare sulla salute pubblica, licenzia 244 dipendenti e azzera tutti gli accordi e contratti precedentemente sottoscritti.

Che colpa ne hanno i lavoratori della gestione precedente del “padre padrone” Don Varzè che ha depredato in modo forsennato il patrimonio aziendale, godendo della copertura del “celeste governatore ciellino”. I lavoratori del San Raffaele hanno solo il merito di aver mantenuto l’eccellenza del servizio, malgrado una gestione scandalosa.

Se dovesse passare questa linea di attacco devastante ben presto si aprirebbe una voragine  di attacchi a catena contro i lavoratori del settore sanitario e contro l’utenza del servizio pubblico. Già sono sotto attacco: vedi dipendenti a contratto a termine ai quali non viene rinnovato il contratto negli ospedali, vedi riduzioni salariali ai quali sono sottoposti i lavoratori del settore.

Scandaloso e barbarico è l’attacco della Fiat che licenzia per rappresaglia 19 lavoratori nello stabilimento di Pomigliano , come risposta alla sentenza del tribunale che la obbliga ad assumere  19 lavoratori discriminati.

Questo è un attacco ai più elementari diritti dei lavoratori. Non possiamo far passare questi ricatti terroristici utilizzati dal responsabile Fiat Marchionne, punta avanzata dell’attacco padronale.

Scandaloso e barbarico  è il violento attacco contro i lavoratori, in maggioranza immigrati, per essersi ribellati e scesi in sciopero contro lo sfruttamento bestiale  e per il rispetto del contratto da parte delle cosiddette cooperative al servizio del polo logistico dell’Ikea di Piacenza. Sono stati massacrati dal pesante intervento delle forze di polizia e dei carabinieri a sostegno degli interessi dalla casa madre: l’Ikea.

L’Ikea ha tutta la responsabilità della gestione dei suoi appalti.  Tutti gli appalti, per la maggioranza sotto il controllo mafioso, debbono essere aboliti e i lavoratori assunti per le stesse funzioni dall’aziende committenti.

Tutta la nostra solidarietà ai lavoratori colpiti dalla repressione padronale e di Stato.

Uniamo le lotte, lasciamo finalmente sfogare la nostra rabbia. Se non ora quando?

Documento approvato a Reggio Emilia il  4 novembre dal CND (Comitato Nazionale dei Delegati) dell’Unione Sindacale Italiana (USI – AIT)

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DISASTRO AD-PERSONAM, FUTURO INCERTO PER I LAVORATORI

 

In riferimento al presidio di protesta, organizzato da CGIL CISL UIL Pubblica Amministrazione, in Piazzale Fiume, contro i tagli delle proprietà immobiliari e contro un futuro lavorativo incerto e più volte denunciato, ma mai ascoltati, l’USIS (Unione Sindacale Italiana Sanità) di Parma è solidale ed al fianco delle lavoratrici e lavoratori delle strutture AD-PERSONAM, seppur in disaccordo nei riguardi dei organizzazioni sindacali confederali in quanto colpevoli di aver tardato anni prima di farsi sentire. Ribadiamo oggi, come ieri, che la situazione odierna è il frutto di anni di mal gestione delle risorse perpetrata gli anni scorsi, a discapito degli ospiti ed operatori. Un debito, quello dell’ASP, che assomiglia ad una voragine di milioni di euro: complessivamente, partendo dal 2010 ad oggi il buco da un passivo di 2.553.572,18 euro, si sommano a quello 2011 di 2.150.048,00, ai quali dobbiamo sommare il preventivo passivo 2012 ed arriviamo alla bellezza di 5.438.923,00 (dati tratti da fonte ASP e Associazione Carta Canta). La prima impressione è quella che se nel 2010 abbiamo già un buco di ben oltre i due milioni di euro, il debito risale a prima della scellerata giunta Vignali, quella degli scandali, ma dobbiamo inevitabilmente aggiungervi anche quella di Ubaldi. Ecco quindi il via all’asta immobiliare, smembrare per coprire la buca, con magari un po’ di sabbia, buona abitudine che la nuova giunta a 5 stelle sta adottando, anche se la situazione è stata evidentemente ereditata. Per avviare il Welfare Community Centre (neanche fossimo a New York) di via Budellungo, si aprirà un bando europeo della durata di 90 giorni per la vendita delle strutture Stuard, Romanini, Villa Parma, operazione votata favorevolmente dal Presidente Giancarlo Cattani, i consiglieri Aldo Maggi e Mauro Cappellazzi, e dalla direttrice dell’ASP Simona Colombo (con qualche riserva). In tutta questa operazione si è evitata la consultazione della Conferenza Socio Sanitaria guidata da Vincenzo Bernazzoli (direttiva Regionale 624 del 2004 che sancisce l’obbligo di parere della Conferenza), fatto grave, ma il comune ha lanciato una nota pubblica, cioè che secondo loro non era obbligatoria, quindi hanno proceduto senza, insomma come si suole dire per una legge c’è sempre una scorciatoia. Siamo fin troppo abituati a queste operazioni, ma ciò che si dimentica è che in tutta questa brutta vicenda, chi ne paga le conseguenze siano i dipendenti, cioè coloro che in pratica lavorano, in uno stato precario, con mancanza di fondi indispensabili per l’approvvigionamento dei presidi, per le cure e di tutela degli ospiti. Ora capiamo come mai gli operatori OSA, dopo l’aggiornamento obbligatoria per legge ad OSS terminato nel 2008, non vedono ancora riconosciuto il loro nuovo titolo ne a livello amministrativo, ne come aggiornamento in busta paga; ecco perché il loro numero non è mai cresciuto in questi anni, anzi per far fronte alla carenza, non essendoci i soldi per attingerne dall’esterno, hanno reimmesso in turno coloro che, per patologie gravi e documentate a termine di legge e comprovate dal medico della “medicina preventiva”, rientravano in regime di fuori turno; ecco perché non sono mai stati aggiornati i parametri dei vari reparti che negli anni hanno subito, in termini di patologie dei nuovi ingressi e relativo aumento dei carichi di lavoro; ecco perché a fine anno scadrà il contratto con la cooperativa che attualmente gestisce gli infermieri e non si sa se verranno riconfermati. L’USIS denuncia questo grave stato di abbandono e incertezza per il futuro di tutti i lavoratori dell’ASP, si unisce alla protesta chiedendo che sia fatta luce sul futuro, opponendosi allo smembramento ed alla svendita delle strutture, affermando che la sanità deve rimanere pubblica non merce di scambio per la quadratura dei conti. L’Unione Sindacale Italiana Sanità di Parma, inoltre, chiede l’aggiornamento ad OSS della figura professionale ora denominata OSA.

USISanità PARMA

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FESTA BARRICATE ANTIFASCISTE

 

XIII edizioneDomenica 9 Settembre 2012
Piazza dell’Annunziata – Parma

Dalle ore 15:00
Mostre sulle Barricate del 1922 e sull’omicidio di Mario Lupo
Banchetti con libri e materiali di collettivi e associazioni del movimento antagonista

16:00
Visita guidata sui luoghi dell’Oltretorrente ribelle

17:30
Dibattito pubblico
Resistenze operaie: una stagione di lotte per il lavoro
Interventi di Fabio Zerbini (SI Cobas, portavoce dei lavoratori delle cooperative trasporto merci e facchinaggio di Pioltello e Basiano), Malko Dritan (ex lavoratore delle cooperative della logistica del Piacentino) e Andrea Saccon (lavoratore Ppg Intercast di Parma)

20:00
Bicchierata antifascista

20:30
Rappresentazione teatrale
C’era una volta a Parma. Secondo movimento
Scritto e diretto da Riccardo Manfredi
Collettivo Francois Villon

In caso di pioggia il dibattito si terrà presso il Circolo Arci Zerbini, via Bixio.

A cura del
Comitato antifascista Agosto 1922

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