Solidarietà alla FAU/AIT

 

La Germania è uno Stato che a livello internazionale cerca di apparire come un fulgido esempio di democrazia pur violando il diritto più elementare dei lavoratori: quello di sindacarsi liberamente. Nel trascorso 11 dicembre, il tribunale tedesco ha proibito l’attività sindacale della FAU-Berlino e, conseguentemente, dell’intera organizzazione sindacale tedesca. La sentenza va oltre la mera repressione dei diritti sindacali della FAU-Berlino poiché le ha vietato di definirsi “sindacato”. Precedenti
Dal giugno 2009,
la FAU-Berlino, ha iniziato una controversia di lavoro con il Cinema Babylon-Berlino per la definizione di un Accordo Collettivo. Questo conflitto ha avuto ripercussioni in tutto lo stato. Gli anarcosindacalisti in lotta hanno attuato un boicottaggio molto efficace che ha avuto una vasta eco mezzi di comunicazione che hanno pubblicizzato le richieste complete e innovative così come la partecipazione in prima persona dei lavoratori.  Nella vicenda – poiché i gestori dell’azienda non potevano sottrarsi alla negoziazione – è intervenuto anche il sindacato ufficiale Ver.di, aderente alla DGB, organizzazione che non ha alcuna rappresentanza aziendale all’interno della catena dei Cinema-Babylon ma che è andata a negoziare direttamente con la dirigenza del cinema. Dietro a questo negoziato c’è un patto tra i partiti politici nel governo di Berlino, il sindacato Ver.di e la dirigenza dell’azienda per narcotizzare la situazione e mettere da parte la FAU organizzandole contro una campagna che comprende diverse metodiche repressive: Il tribunale ha vietato alla FAU l’adozione di strumenti di lotta come il boicottaggio e le ha inibito la capacità di negoziare accordi collettivi mentre i gestori della catena dei Cinema l’hanno citato in giudizio varie volte.La situazione in GermaniaIl citato “sindacato unico” (la DGB) detiene un monopolio corporativo giuridicamente protetto  che previene e impedisce lo sviluppo di sindacati alternativi. Concetti come auto-organizzazione e decentralismo associativo sono praticamente sconosciuti nei sindacati tedeschi e, naturalmente, oltre a non essere previsti non sono neanche voluti dal vigente sistema sindacale. Il lavoro della FAU-Berlino nella catena Cinema-Babylon non poteva essere tollerato dai sindacati di Stato e dai loro referenti politici che non possono rischiare di vedere l’estensione delle forme di lotta, per contagio. La dichiarazione di “illegalità” come sindacato, gettata addosso alla FAU, dovrebbe essere visto in questo senso. La sentenza del tribunale implica che non é possibile fondare e sviluppare sindacati liberi, perché, anche se è paradossale, fin dall’inizio, la qualifica di sindacato dipende dalla sua ammissione e accettazione nell’organizzazione ufficiale. La FAU è stato per due volte condannata al pagamento di una multa di € 250.000 multa e con la reclusione in caso di nuova violazione della sentenza. Ciò comporta che dopo la predetta sentenza non è più possibile per la FAU il lavoro sindacale “legale”. L’anarcosindacalismo tedesco si vede minacciato da nuovi proibizioni dopo quelle del 1914 e del 1933. L’Ambito
Il campo di applicazione della sentenza è notevole e, in caso di permanenza, equivarrebbe ad una catastrofe per il sindacalismo, perché dopo la risoluzione,
la FAU-Berlin può essere considerata una unione vietata e, tale sentenza, può essere trasferita a tutta la FAU tedesca e questo rappresenta un banco di prova nel conflitto che oppone lo stato e il padronato al movimento sindacale in genere, nella sua interezza. Nessun’altra alternativa è più possibile. L’autorganizzazione operaia e la libertà sindacale sono ulteriormente istituzionalizzate. Come USI-AIT non possiamo permettere che siano calpestati i diritti dei lavoratori in tutto il mondo, men che meno quando si tratta di una organizzazione come la FAU, partner internazionale dell’AIT. Chiediamo pertanto con forza la revisione del processo, la revoca della sentenza e il rispetto della libertà sindacale in uno stato – come quello tedesco –  che dice di essere rispettoso dei diritti umani così come la cessazione delle minacce e delle azioni repressive contro FAU.Questo precedente è gravissimo, anche in Italia si rischia che i sindacati di base possano vedersi ulteriormente limitati i propri diritti a favore della concertazione tra confindustra-potere politico e sindacati concertativi (CGIL-CISL-UIL)su http://www.fau.org/verbot ulteriori informazioni su altri modi di esprimere solidarietà. Inutile dire che è importantissima la massima diffusione delle inforrmazioni su questa vicenda. Indicate il sito dedicato, www.fau.org/verbot e non dimenticate di mandare messaggi di solidarietà e resoconti delle vostre iniziative di solidarietà a soli@fau.org. Per qualsiasi domanda scrivete a faub5@fau.org.

SOLIDARIETA’ ALLA FAU!! USI/AIT sezione di Parma

Per contatti: usi-aitparma@libero.it

Questa voce è stata pubblicata in Generale. Contrassegna il permalink.