NO AL PROTOCOLLO DEL 23 LUGLIO 2007

CGIL, CISL, UIL, UGL, Confindustria, Governo ed altre organizzazioni sociali pubblicizzano il loro patto, come un netto miglioramento delle condizioni sociali per lavoratori e pensionati.In realtà esso è un insieme di semplici auspici che dovrebbero essere volti a:innalzare di valore le pensioni più basse. garantire sgravi contributivi su ore straordinarie e premio di produzione.permettere ai giovani con lavori discontinui di sommare i vari periodi con contributi figurativi.modulare nei prossimi 4 anni il famoso “scalone” Maroni del 2008.riconoscere il diritto ad una pensione anticipata a chi fa lavori usuranti.aumentare il trattamento di disoccupazione.ed altri modesti provvedimenti di tipo economico-amministrativo a fronte di un serio impoverimento.In realtà è un ennesimo accordo-truffa, come quelli subiti sulla trattativa del costo del lavoro nel ’92, come l’eliminazione della scala mobile, come la riforma pensionistica Dini nel ’95, come la riforma sul TFR, ecc.Basta! non avvaliamo questo patto, i sindacati che lo firmano non sono più credibili!Se il governo si dice sensibile alle esigenze di chi ha meno, è inutile che perda tempo con trattative che assomigliano a mercanteggiamenti con rappresentanti “sociali” cresciuti e mantenuti a sovvenzioni e privilegi.

-Innalzi i salari e le pensioni più basse, tagli le più alte e le agganci al costo reale della vita.

-Diminuisca le aliquote contributive a carico dei lavoratori e la tassazione sul TFR, invece che alzarle come fatto recentemente.

-Riduca nei CCNL il tetto massimo annuale delle straordinarie a 90 h in modo da garantire nuove assunzioni.

-Garantisca il diritto alla pensione dopo 35 anni lavorativi o 55 anni di età a chi fa lavori pesanti anche saltuariamente nell’arco della settimana e comunque a tutti, dopo 38 anni lavorativi o 60 anni d’età e non aumentarli verso i 41 e più anni lavorativi e 70 anni d’età come sta facendo!-Riduca drasticamente la precarietà ed introduca opportunità reali a giovani e disoccupati.A riprova che non ci si deve fare illusioni sulla volontà del governo di rinvigorire i redditi dei “subordinati” basti notare che nel protocollo si ripete continuamente che i tetti di spesa non andranno superati…Per non avvallare questi loro maneggi,

al prossimo referendum del 8-9-10 ottobre, vota NO!

Ma votare no, probabilmente non basterà, perché abbiamo ragione di credere, da tanti segnali che ci arrivano, che a tale referendum è già stato deciso che dovrà vincere il Sì, non foss’altro perché la Triplice perderebbe la faccia…

Per tale ragione invitiamo tutti a partecipare il

                      

Sciopero Generale!

 Per imporre che vengano adottate le misure sopraindicate e inoltre per:-difendere i beni e servizi primari (sanità, casa, istruzione e cultura, telecomunicazioni, trasporti, acqua, energia, ambiente non inquinato, ecc.) affinché siano di proprietà pubblica e garantita a tutti la piena accessibilità.-il rispetto della dignità dei lavoratori migranti e la cessazione di pratiche vessatorie nei loro confronti.

-il taglio delle spese militari ed il rientro delle truppe italiane all’estero per debellare la mentalità guerrafondaia, il militarismo e tutte le sue conseguenze.

Segr. Naz. USI/AIT   2/19/2007

Questa voce è stata pubblicata in vecchi comunicati e articoli. Contrassegna il permalink.