LA LOTTA ALLA COOP CLO VA AVANTI

Presidio di solidarietà della sez. di Parma dell’USI/AIT, mercoledì 24/11/’10 alle 18, davanti alla Billa.

lavoro stabile, salario, diritti per tutti i lavoratori: italiani e immigrati

I “soci”-lavoratori della Coop. Lavoratori Ortomercato (CLO), che effettuano movimentazione merci ai magazzini di Lacchiarella (MI) del supermercato BILLA (Rewe Group), sono in lotta contro i turni massacranti, la scarsa prevenzione antinfortunistica, il sottoinquadramento rispetto alle mansioni, salari inferiori a quanto previsto, i soprusi dei capetti, le minacce e le umiliazioni inflitti a chi rivendica i propri diritti. Molti di questi “soci”-lavoratori sono immigrati e, quindi, devono subire queste condizioni di supersfruttamento, per paura di perdere il permesso di soggiorno.

All’iniziativa sindacale dei lavoratori la CLO ha risposto con 2 licenziamenti di rappresaglia, trasferimenti in altre sedi dei “soci”-lavoratori più attivi, provvedimenti disciplinari pretestuosi a raffica.

La BILLA intanto “tace”, perchè ha tutto l’interesse a che i “soci”-lavoratori della CLO siano supersfruttati: così riesce ad ottenere appalti a prezzi più convenienti!

Oggi sabato 20/11, alle 3 di mattina, l’ennesima iniziativa di lotta dei “soci”-lavoratori della CLO e dei lavoratori, precari e studenti che li appoggiano, è stata duramente caricata da polizia e carabinieri, che hanno attaccato il blocco sulla strada che porta ai magazzini. Come sempre polizia e carabinieri servono a perpetuare lo sfruttamento dei lavoratori, a contrastare le lotte e il diffondersi della protesta, a cercare di impedire l’unificazione e la solidarietà tra i lavoratori, a reprimere le forme di lotta che possono incidere sulle tasche padronali.

Governo e padroni, per “superare” la fase di crisi e rilanciare i loro profitti, stanno attaccando a tutto campo le nostre condizioni di lavoro e i nostri diritti. Il DDL “collegato sul lavoro” appena approvato e il progetto di controriforma dello statuto dei lavoratori (in corso di presentazione), sono l’applicazione legislativa a tutti i lavoratori del piano Marchionne per la Fiat di Pomigliano: decontrattualizzare, precarizzare, cancellare i diritti. Di questo disegno sono parte integrante la “sanatoria truffa” e la legislazione anti immigrati. Il ricatto del permesso di soggiorno, che condanna una quota crescente di lavoratori immigrati a subire supersfruttamento e lavoro nero, contribuisce a ridurre i salari e i diritti di tutti i proletari.

LE LOTTE CONTRO LO SFRUTTAMENTO E LA PRECARIZZARIONE, LE MOBILITAZIONI CONTRO LA “SANATORIA TRUFFA” E PER I DIRITTI DEGLI IMMIGRATI, DEVONO DIVENTARE UN’UNICA MOBILITAZIONE. MIGLIORI CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO, IL RISPETTO E LA GARANZIA DEI DIRITTI PER TUTTI, POSSONO ESSERE OTTENUTI SOLO CON L’UNIONE E CON LA SOLIDARIETA’ DI CLASSE, CONTRO OGNI FORMA DI SFRUTTAMENTO, CONTRO OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE!

La lotta alla coop CLO e al polo Billa di Lacchiarella prosegue!

Non solo scioperi dei lavoratori, ma anche una campagna contro la Billa

DA LUNEDI’ 22 h.18,00 INIZIATIVE AI SUPERMERCATI BILLA

BOICOTTA CHI SFRUTTA I LAVORATORI DELLE COOPERATIVE

I lavoratori licenziati devono essere reintegrati al posto di lavoro. I due della CLO, come pure quelli della Coop Papavero che, senza lavoro dai primi di settembre, stanno ancora aspettando le sentenze delle cause “urgenti” contro il loro licenziamento illegittimo, fatto per rappresaglia contro le lotte alla GLS Italy di Cerro al Lambro.

Coordinamento di sostegno alle lotte delle cooperative

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SIAMO TUTTI SULLA GRU!!

L’USI/AIT di Parma aderisce al

PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA DI PARMA

VENERDI’ 12 NOVEMBRE ORE 17.00

IN SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI IMMIGRATI DI BRESCIA

PER CONTINUARE LA LOTTA PER IL DIRITTO ALLA CASA

Da Brescia a Milano, da Roma a Parma, la lotta non si ferma, si allarga!!!

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Comunicato USI Parma-sett. Coop. sociali

I lavoratori e le lavoratrici operanti nei gruppi appartamento per disabili denunciano nuovamente l’assurda situazione circa il pagamento dei giorni di soggiorno: infatti, coop.Proges (subentrata dal primo agosto 2009) paga un buon 20% in meno di quanto cinque (!) anni fa gli stessi avevano ottenuto con la coop. precedente. Ad oggi, coop. Proges, come spesso è capitato finora aldilà della retorica di circostanza che utilizza pubblicamente, rifiuta ogni tentativo di accordo sindacale, “vantando” un accordo firmato da CGIL e CISL (sic…) risalente al 2002. A questo proposito, nuovamente, i lavoratori e le lavoratrici rifiuteranno di effettuare ogni attività di soggiorno, fino a quando non verrà sbloccata la situazione. Si chiede all’Agenzia Disabili del Comune di Parma, che è la committente del servizio stesso ed è ritenuta da qualche anno troppo spesso assente rispetto alle problematiche esistenti, di attivarsi per evitare che questa situazione continui, con danno non solo dei lavoratori (che fin qui ne hanno subiti troppi…) ma anche dell’utenza stessa.

La dignità non è in svendita.

USI Parma- sett. Coop. sociali

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Solidarietà con le lavoratrici OMSA

Le lavoratrici OMSA invitano tutte le donne ad essere solidali con loro, boicottando i marchi :

Philippe Matignon – Sisi – Omsa – Golden Lady – Hue Donna – Hue Uomo – Saltallegro – Saltallegro BebèSerenella

La stessa cosa è successa alle lavoratrici della Perla, che ora ha trasferito la produzione in Cina, della Mandarina Duck, ecc.

Anche se il nostro caro presidente del consiglio parla di segni positivi ho la netta impressione che quest’anno e i prossimi a venire saranno davvero disastrosi per l’Italia.

Amiche e amici, vi porto via un po’ di tempo raccontandovi quello che sta succedendo in questi giorni a Faenza, più o meno nell’indifferenza generale.

Lo stabilimento OMSA di Faenza (RA) sta per essere chiuso, non per mancanza di lavoro, ma per mettere in pratica una politica di delocalizzazione all’estero della produzione per maggiori guadagni.

Il proprietario dell’OMSA, il signor Nerino Grassi, ha infatti deciso di spostare questo ramo di produzione in Serbia, dove ovviamente la manodopera, l’energia e il carico fiscale sono notevolmente più bassi.

Questa decisione porterà oltre 300 dipendenti, in maggior parte donne e non più giovanissime, a rimanere senza lavoro.
Le prospettive di impiego nel faentino sono scarse e le autorità hanno fatto poco e niente per incentivare Grassi a rimanere in Italia o per trovare soluzioni occupazionali alternative per i dipendenti, salvo poi spendere fiumi di parole di solidarietà adesso che non c’è più niente da fare.

Da giorni le lavoratrici stanno presidiando i cancelli dell’azienda, al freddo, notte e giorno, in un tentativo disperato di impedire il trasferimento dei macchinari, (tentativo documentato anche da Striscia la Notizia sabato scorso, ma ad onor del vero il servizio è stato brevissimo e piuttosto superficiale).

Trovo sempre più allucinante che in Italia non esistano leggi che possano proteggere i lavoratori dall’essere trattati come mere fonti di reddito da lasciare in mezzo a una strada non appena si profili all’orizzonte l’eventualità di un guadagno più facile.

Le lavoratrici OMSA invitano tutte le donne ad essere solidali con loro, boicottando i marchi – Philippe Matignon – Sisi – Omsa – Golden Lady – Hue Donna – Hue Uomo – Saltallegro – Saltallegro Bebè – Serenella –

e vi sarebbero grate se voleste dare il vostro contributo alla campagna, anche solo girando questa mail a quante più persone potete se non altro per non alimentare l’indifferenza.

Le lavoratrici OMSA ringraziano quindi per l’aiuto e il supporto che vorrete dargli quali ennesime vittime di una legislazione che protegge sempre più gli interessi unicamente lucrativi degli imprenditori che non la vita e la condizione lavorativa dei dipendenti.

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Presidio sciopero migranti

L’UNIONE SINDACALE ITALIANA:

SOLIDARIZZA CON LE LOTTE DEGLI IMMIGRATI E LE SOSTIENE, ADERISCE ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 29 OTTOBRE DA LORO INDETTO

INVITA TUTTI I LAVORATORI, IMMIGRATI E ITALIANI, ALLA LOTTA SU OBIETTIVI COMUNI

Le lavoratrici e i lavoratori migranti, attraverso la legislazione sull’immigrazione con la legge Bossi-Fini (preceduta dalla Turco-Napolitano) con il “contratto di soggiorno”, sono stai resi altamente ricattabili perché precari dal punto di vista del lavoro e della vita. Perdendo il lavoro si perde la carta di soggiorno rischiando d’essere deportati in veri e propri lager: i Cie.

Questa connessione permesso di soggiorno-lavoro ha moltiplicato le condizioni di “irregolarità” in cui molti immigrati sono ricattati, creando un vero e proprio mercato delle braccia a bassissimo costo soggetto ad un sistema spietato di nuovo caporalato (svincolato da ogni tutela contrattuale e giuridica), dalle fabbriche e dai cantieri edili delle valli padane, alle campagne del meridione.

Il razzismo istituzionale, capeggiato dalla Lega, ha fatto credere ai lavoratori italiani che la controparte fossero i migranti, non il padronato, trovando la soluzione al problema con leggi ed espulsioni e creando una falsa situazione di “protezione”. La crisi sta smascherando il vero volto del padronato: precarietà; licenziamenti; delocalizzazioni; cassaintegrazione; attacco ai contratti collettivi; bassi stipendi; diminuzione dei diritti e distruzione delle lotte passate dei lavoratori.

– ABOLIZIONE DEL LEGAME TRA PERMESSO DI SOGGIORNO E CONTRATTO DI LAVORO, RITIRO DEL PACCHETTO SICUREZZA E LA CHIUSURA DEI CIE. ABROGRAZIONE DELLA LEGGE BOSSI-FINI. NO ALLA SANATORIA TRUFFA

– ELIMINAZIONE DI OGNI FORMA DI PRECARIETA’ LAVORATIVA E L’ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO DI TUTTI I LAVORATORI PRECARI E A NERO

– PIANO STRAORDINARIO DI INVESTIMENTI PUBBLICI PER IL REPERIMENTO DI ALLOGGI POPOLARI, TRAMITE UTILIZZO DI CASE SFITTE E MEDIANTE RECUPERO. BLOCCO DEGLI SFRATTI.

– FORTI AUMENTI SALARIALI, SLEGATI DALLA PRODUTTIVITA’ AZIENDALE, E PENSIONISTICI

– ELIMINAZIONE DELLE SPESE MILITARI, PER FINANZIARE LA SCUOLA; LA RICERCA; LA SANITA’; I SERVIZI

– NO ALL’ATTACCO DELLA LIBERTA’ DI SCIOPERO E ALLA CONTRATTAZIONE

– CASSA INTEGRAZIONE ALL’ 80% DEL SALARIO PER TUTTI I LAVORATORI, PRECARI COMPRESI, CONTINUITA’ DEL REDDITO PER I LAVORATORI “ATIPICI”

PRESIDIO NELLA PIAZZA DI VIA IMBRIANI, INCROCIO VIA D’AZEGLIO. ORE 18. PARMA

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RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DELLE COOPERATIVE SOCIALI

Eccolo, c’è!! Ben 31 mesi di attesa (record negativo difficilmente battibile) per il rinnovo del CCNL del settore delle cooperative sociali e questo è il risultato. Il prodotto del lavoro dei sindacati di stato che continuano a vivere con i soldi dei lavoratori e che per i lavoratori hanno ottenuto ben poco!!

130 euro lordi al 2010 per un 4° livello, calcolati su una inflazione di riferimento del 2.8% per il 2008, quando l’ISTAT ha dichiarato un’inflazione del 3,8%, quando secondo dati dell’EURISPES (pubblicati da LA STAMPA.ECONOMIA) DICHIARANO UN’INFLAZIONE REALE DELL’8%.
Quindi questi aumenti con una inflazione al 3.8% annuo significano una perdita salariale ulteriore e netta passata e futura piuttosto che un reale aumento delle attuali retribuzioni.
Il CCNL firmato da Legacoopsociali, Confcooperative, Agci e da  Cgil-Cisl-Uil, interessa circa 200 mila lavoratori che prestano lavoro in servizi socio-assistenziali ed educativi

I 130 Euro LORDI di aumento calcolati per un 4° livello a 38 ore settimanali saranno così distribuiti:
dal 1 gennaio 2008 al 31 Dicembre 2008 verranno riconosciuti 60.00 Euro;
dal 1 gennaio 2009 al 31 Dicembre 2009 verranno riconosciuti 40.00 Euro;
dal 1 dicembre 2009 verranno riconosciuti i restanti 30.00 Euro.

Attenzione: togliendo l´indennità di vacanza contrattuale IVC (che sparisce con il rinnovo del CCNL) l´aumento di 60.00 euro diventa effettivamente di 48.55 euro lorde (60.00 – 11.45) sempre riferiti al 4 livello e per un contratto a tempo pieno di 38 ore: per i part-time e per gli altri livelli si devono fare le proporzioni di questa miseria.

Sparisce di nuovo il biennio economico e si rispalmano gli aumenti praticamente fino al 2010

Per evitare illusioni ottiche sulle 130 euro di aumento, sbandierati da CGIL-CISL-UIL come una “giusta risposta al problema salariale dei lavoratori del settore”, facciamo un esempio pratico calcolato questa volta sul 6° livello, che era stato preso come riferimento nella piattaforma unitaria di CGIL-CISL-UIL:

Nella piattaforma sindacale si richiedevano 170 euro a coprire solo fino al 2007, mentre si è firmato per un aumento che parte da gennaio 2008 di 67.74 euro (differenza 102.26 euro in meno) e arriva a dicembre 2009 con un aumento di 145.41 (differenza di 24.56 euro in meno)

In quattro anni non si ottiene quello che era stato richiesto solo per coprire i primi due anni (2006-2007), e i sindacati CGIL-CISL-UIL non avevano “chiesto il doppio per ottenere la metà” ma avevano chiesto l´adeguamento salariale secondo i criteri previsti dagli accordi interconfederali sui rinnovi dei CCNL, e lo ribadiamo che per noi già la richiesta di 170 euro era già al di sotto dell´inflazione reale.

ARRETRATI: nonostante i 31 mesi di ritardo è previsto un importo forfettario di solo 200 euro lordi nella busta paga relativa al mese di agosto a copertura del periodo 2006/2007, ma sempre al lordo dell´IVC (quindi diventano circa 100 euro lordi) e proporzionato pure all´effettiva presenza; per gli arretrati del periodo gennaio 2008 – luglio 2008 ci saranno due rate con le retribuzioni del mese di settembre e del mese di ottobre 2008, sempre ovviamente al lordo dell’Indennità di Vacanza Contrattuale

MENTRE PER I DIRIGENTI COOP LE COSE NON STANNO COSI´
Il giorno prima, cooperative e sindacati CGIL-CISL-UIL hanno firmato il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti delle cooperative: l´aumento è di 650 euro e per gli arretrati hanno concordato una      una- tantum di 1300 euro, un esempio davvero illuminante dello spirito cooperativistico, ma si sa che i manager hanno molti pensieri mentre i semplici lavoratori (oltre che a tirare avanti la carretta dei servizi) si devono solo preoccupare di arrivare a fine mese.

LIVELLI: si passa ad una classificazione del personale di 6 categorie/livelli “verticali” dalla A alla F, simile a quella presente negli altri contratti del settore ma la cosa più importante di questo tipo di classificazione, cioè gli scorrimenti orizzontali, non saranno automatici, quindi una operazione di facciata ma senza sostanza (e con questo le coop portano a casa il loro più importante risultato oltre al contenimento dei salari);

OSS: per gli operatori socio-sanitari si arriva all´insulto, si prevede un livello intermedio tra il 4° livello e il 5° livello, ma con il riconoscimento di una differenza retributiva a regime rispetto al livello di provenienza (4°) di ben 38 euro lordi al mese (proprio così: 38 euro lordi al mese sono il riconoscimento concordato tra coop e sindacati per i lavoratori che hanno acquisito il titolo da OSS), nella sanità privata un OSS prende oggi 280.00 euro in più al mese. Non solo: il riconoscimento del nuovo livello non è per tutti gli OSS ma solo per quelli che operano in servizi e strutture sociosanitarie, agli altri no.

ESEMPI DELLA RICLASSIFICAZIONE

Operatore Socio Sanitario NON QUALIFICATO: dal 3° livello diventa B1;
Operatore Socio Sanitario QUALIFICATO: dal 4° livello diventa C1;
OPERATORE SOCIO SANITARIO (con la clausola di servizio): dal 4° livello diventa C2;
EDUCATORE PROFESSIONALE GENERICO: da 5° livello diventa D1;
EDUCATORE PROFESSIONALE: da 6° livello diventa D2;

DI SEGUITO LE TABELLE DELLE RETRIBUZIONI CONTRATTUALI

Minimi contrattuali conglobati dal 1/1/2008
LIVELLI     IMPORTO           LIVELLO      IMPORTO
1               1060,95                6             1348,07
2               1070,75                7             1435,09
3               1120,63                8             1548,96
4               1205,21                9             1710,78
5               1277,95               10             1953,78

Minimi contrattuali conglobati dal 1/1/2009
CATEGORIE        POSIZIONI  ECONOMICHE
1                2             3
A                     1096,16    1106,28
B                     1157,82
C                     1245,21    1282,51    1320,37
D                     1320,37    1392,81    1482,72
E                     1482,72    1600,37
F                     1767,56    2018,62

Minimi contrattuali conglobati dal 1/12/2009
CATEGORIE       POSIZIONI  ECONOMICHE
1               2            3
A                   1122,57    1132,94
B                   1185,72
C                   1275,21    1313,4    1352,18
D                   1352,18    1426,37    1518,45
E                   1518,45    1638,93
F                   1810,14    2067,25

LAVORO DOMENICALE: finalmente, per le migliaia di lavoratori che da anni lavorano indistintamente i giorni feriali e festivi arriva il riconoscimento di una maggiorazione per il lavoro svolto di domenica (alcune coop lo riconoscevano già ma non era previsto dal contratto nazionale). Una maggiorazione che in altri contratti varia dal 15% al 30% fino ad arrivare al 50% della paga oraria: cosa si prevede per i lavoratori delle coop sociali? Ovviamente il 15% e solo da dicembre 2009.

• Basta con gli accordi sindacali che legano gli aumenti salariali, non all´inflazione reale, ma su dati ipotetici!!
• Basta con i tagli alle spese sociali e sanitarie, fatti da governi di centrosinistra e di centrodestra appoggiati da CGIL-CISL-UIL,  da cui scaturiscono i nostri ridicoli contratti che generano sempre più fasce di nuove povertà!!
• Basta pagare con moneta sonante le tessere sindacali di chi non ha mai fatto gli interessi dei lavoratori, ricordiamo il salario medio convenzionale e lo stipendio da fame per un lavoro usurante come quello di cura!!
• Basta con i ritardi del rinnovo dei contratti, solamente dopo 19 mesi dalla scadenza dello stesso i sindacati confederali hanno deciso di aprire le trattative del rinnovo, il loro assenteismo è pagato dallo stipendio degli iscritti!! Un contratto scaduto da 31 mesi (trentuno mesi) è un record negativo difficile da battere…
• Basta con il precariato, lo sfruttamento, il mancato riconoscimento di titoli di studio, i ricatti e l’eccessiva flessibilità!!
Vogliamo e pretendiamo risposte adeguate:
¸ sanatoria per i contributi pensionistici versati in maniera ridotta a causa dei regimi di salario medio convenzionale;
¸ equiparazione dei trattamenti economici e normativi con i contratti di pubblico impiego.

AUTORGANIZZIAMOCI!

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SOLIDARIETA’ CON LA POPOLAZIONE DI TERZIGNO

Da giorni si susseguono blocchi degli abitanti di Terzigno contro la discarica. Cariche e pestaggi della polizia contro chi manifesta per la salute e contro la devastazione del territorio. Scontri tra chi difende il proprio diritto ad una vita decente e agenti in tenuta anti-sommossa inviati in tutta fretta dal ministruncolo leghista e razzista Maroni.

Teppisti e manovalanza camorrista che fa degenerare la protesta, è quello che dicono politici dalla coscienza sporca e mass-media a loro compiacenti. Teppisti e violenti, così come hanno detto dei lavoratori che hanno imbrattato le sedi di una Cisl vergognosamente subalterna agli interessi dei padroni, così come in Francia chiamano casseurs (spacca tutto) i lavoratori e gli studenti che quotidianamente scendono in piazza contro la scellerata riforma pensionistica di Sarkozy.

Non siamo così sprovveduti da pensare che tutte le rivolte siano pure e immacolate, possibili sono infiltrazioni malavitose (quello dei rifiuti è in Campania, da sempre, un business e un rackett). Tuttavia non siamo nemmeno ipocriti e crediamo che se violenza nelle lotte si esprime, altro non sia che una risposta doverosa e inevitabile alla violenza che, quotidianamente, i padroni, lo Stato e i suoi apparati repressivi esercitano nei confronti dei lavoratori e dei cittadini.

Quello dei rifiuti e del loro smaltimento è un problema storico delle popolazioni campane, che giunte e governi di vario colore hanno lasciato incancrenire e si sono rimpallati a vicenda. Berlusconi e il suo sgherro Bertolaso, che a suo tempo hanno nascosto la spazzatura che invadeva Napoli sotto il tappeto, sono pronti a intervenire e a militarizzare il territorio come hanno fatto all’Aquila e nell’Abruzzo terremotato.

Siamo vicini ai cittadini di Terzigno e solidali con la loro lotta in tutte le forme che decideranno di darle.

Siamo vicini e solidali con tutti coloro che lottano contro la devastazione ambientale, l’inquinamento, la speculazione. Così come saremo a fianco di chi lotterà contro il prossimo scempio delle centrali nucleari.

Crediamo però che tutte queste lotte, presenti e future, debbano coordinarsi e sfuggire alla logica localista del “non nel mio cortile”, basarsi sull’azione diretta e non essere delegate a strumentali patrocini politici.

Il bene e la difesa delle condizioni di alcuni devono diventare il bene e la difesa delle condizioni di tutti.

Segreteria nazionale USI-AIT

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ANCORA UN FURTO!

Ai lavoratori metalmeccanici verrà consegnato insieme alla busta paga di novembre un modulo con cui si richiede il pagamento di un “contributo sindacale straordinario”.
Questo contributo, stabilito a seguito dell’Accordo 15 ottobre 2009 e del successivo Protocollo d’intesa 25 febbraio 2010, siglati da FIM-CISL, UILM-UIL e Federmeccanica, consiste in 30 Euro che vengono richiesti ai lavoratori non iscritti ai sindacati a titolo di “quota associativa straordinaria a fronte dell’attività di negoziazione svolta”.( va detto che alcuni anni fa, questa pratica è stata posta in essere anche per volontà della CGIL a discapito di chi non era iscritto con la triplice. Alle poste stava diventando una pratica usuale. Le segreterie sindacali sono comunque tutte uguali, chi ci rimette sono i lavoratori.) Al contributo in questione si applica inoltre la clausola del “silenzio assenso”, ovvero i 30 euro saranno direttamente trasferiti dalle tasche dei lavoratori che non esprimano il loro esplicito rifiuto a quelle di FIM e UILM.
Un meccanismo truffaldino, che chiede spudoratamente ai lavoratori di pagare gli artefici della svendita dei loro diritti e delle loro condizioni di lavoro.
L’Unione Sindacale Italia – AIT invita tutti i lavoratori a rifiutare il pagamento di questo vergognoso balzello, riconsegnando alle aziende il modulo che verrà fornito con la busta paga di novembre.
Non un soldo vada a finire nelle tasche di questi imbroglioni che, come i padroni, ingrassano alle spalle dei lavoratori!
Segreteria nazionale USI-AIT

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Pomigliano e dintorni

Si è, provvisoriamente, chiusa la vertenza alla Fiat di Pomigliano. L’ipotesi d’accordo, partorita da Marchionne, ha visto favorevoli Fim-Cisl e Uilm, contraria la Fiom, anche se Epifani premeva per l’accettazione. Il risultato del referendum tra i lavoratori ha visto un contenuto prevalere dei sì, contro un significativo e importante 36% di no di lavoratori che non hanno ceduto al ricatto.
Conosciamo ormai tutti i contenuti di questo accordo infame: Orari, turni, pause, ritmi, diritto di sciopero sono pesantemente attaccati, in totale deroga al contratto nazionale. C’è però da rimarcare la continuità dell’attacco padronale con i più recenti
provvedimenti legislativi e/o accordi fra “parti sociali” e che costituisce la chiave di lettura di questa vicenda. Si parte dall’accordo sul nuovo modello contrattuale del gennaio 2009 che smantellava in gran parte la contrattazione nazionale, prevedendo in sede locale e aziendale deroghe peggiorative al contratto nazionale di categoria, si passa per i provvedimenti antisciopero voluti da Sacconi (per adesso ristretti a settori del pubblico impiego, domani chissà…) e per il recente Collegato lavoro alla finanziaria 2009 che indebolisce ancora le facoltà contrattuali dei lavoratori e si arriva all’oggi, col terreno spianato dal governo, all’attacco finale, allo svuotamento
totale dell’istituto della contrattazione nazionale di categoria. Perché quello che fa la Fiat diventa modello ed esempio da seguire per tutti. Quale sarà l’azienda che non profitterà per imporre accordi vessatori e in deroga ai contratti? Che senso avrà parlare ancora di contratti?
Ma detto questo, possiamo anche sbilanciarci a prevedere i prossimi passi del fronte anti-lavoratori. Come non pensare che il prossimo obiettivo sia la stessa contrattazione collettiva di secondo livello? Le avvisaglie ci sono già da un pezzo, le leggi sulla precarietà e la flessibilità sono lì belle e pronte, le prove generali per i nuovi assunti sono già state fatte (vedi Collegato lavoro). A quando la semplice fine della contrattazione collettiva ad ogni livello? A quando ogni lavoratore solo di fronte al padrone?
Sicuramente precorriamo i tempi e pecchiamo di un po’ di catastrofismo, ma con quelli che oggi si propongono a difesa dei lavoratori (partiti di sinistra e sindacati confederali) c’è poco da stare allegri. Dei sindacati istituzionali si è già detto, in questa come in altre occasioni, Cisl e Uil (e la loro consorella Ugl) non hanno remore a firmare qualunque cosa gli si proponga, anzi lo fanno
con entusiasmo. Non sostanzialmente diverso il discorso per la Cgil che, dietro un atteggiamento di tiepida opposizione, non si
nega ad una stretta concertazione con le altre parti sociali (lo stesso recente sciopero generale del 25 giugno appariva, nelle intenzioni, come un’operazione di mera facciata). Parzialmente diverso l’atteggiamento della Fiom che comunque non sembra voler spingere la sua intransigenza fino alla rottura organizzativa con il resto della confederazione. Sul lato politico il PD, con il suo
codazzo di alleati, non fa mancare appoggio e sostegno alle richieste confindustriali; il resto dell’opposizione, quella “radicale”, è pulviscolo e nulla più.
Rimarrebbero, a tentar di catalizzare e organizzare l’opposizione dei lavoratori ai pesanti attacchi che quotidianamente subiscono, i sindacati alternativi, ricchi di buone intenzioni, ma penalizzati dalla loro frammentazione e da distinguo reciproci che spesso nemmeno i loro stessi iscritti comprendono. Può bastare? Evidentemente no, anche se lo sciopero generale del 25 proclamato da noi, Cub e SI Cobas ha avuto un buon riscontro tra i lavoratori e così le manifestazioni di piazza che ci sono state.
Non ci sono soluzioni semplici, né a portata di mano. A Pomigliano, come nel resto del paese, nelle mille situazioni di crisi e di attacco a salario e diritti, i lavoratori sono di fronte ad un aut-aut: o riprendere consapevolezza del proprio essere classe in contrapposizione inconciliabile al capitale, ai suoi apparati e ai suoi amici, o rimanere ancorati ad una difesa frammentata (e dunque debole, seppur necessaria) solamente dei propri interessi immediati.
Non ci sono scorciatoie, è necessaria una battaglia culturale – lunga e difficile – che riproponga come inalienabili i valori dell’unità, della solidarietà e dell’autonomia di classe. Una battaglia di idee e di fatti e realizzazioni. Una battaglia nella quale noi saremo, come siamo sempre stati, dalla parte degli sfruttati.

 

Segreteria nazionale USI-AIT

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Comunicato stampa contro la Proges

L’anno scorso segnalammo
l’anomalia dell’affidamento alla coop. Proges del servizio Gruppi appartamento
per Disabili da parte del Comune (4 cooperative in 5 anni), a seguito di logiche
che avevano poco di attinente con la qualità del servizio stesso.

Oggi, purtroppo, siamo ad
evidenziare come i nostri dubbi di allora siano stati confermati. Lasciando ad
un altro momento la valutazione sulla discutibile gestione del servizio,
intendiamo soffermarci su due aspetti che di fatto stanno colpendo pesantemente
i lavoratori del servizio: mensilizzazione e indennità trasferta.

Per quanto riguarda la
mensilizzazione, s’intende quella decisione arbitraria ed unilaterale in base alla
quale non vengono  elargite le indennità
previste dal CCNL per quanto riguarda supplementare e straordinario, e le ore svolte
in più trasferite in una “banca ore” ed elargite (se non fatte recuperare
obbligatoriamente) due volte all’anno.

A questa scelta, mai spiegata
pubblicamente a nessun lavoratore, Proges è arrivata evitando d’incontrare USI,
com’è obbligatorio in quanto RSA, ma accordandosi solo con CGIL e CISL (…). Con
questa decisione Proges, oltre ad intascarsi migliaia di euro d’interessi bancari,
gode di una flessibilità estrema: quando ne ha bisogno (e ne ha..) fa lavorare
di più i lavoratori, non riconosce la relativa indennità, e può poi scalare le
ore svolte in più nei momenti di minor impiego. Ma il vero danno è che molti
lavoratori, soprattutto i part-time, vedono ridursi drasticamente gli stipendi,
con impossibilità reale di aprire mutui o di arrivare alla fine del mese,
difficoltà evidentemente ignote ai vertici Coop. Ogni tentativo di mediazione
sindacale si è finora scontrato con un muro opposto dai vertici del colosso
industriale Proges.

Per quanto riguarda l’indennità
trasferte (soggiorni con ragazzi disabili, senza staccare mai, 24 ore su 24, e
certo non è facile..), USI negli anni scorsi aveva stipulato con Coop. Dolce e
Coop. Codess un accordo di fatto ben più vantaggioso di quanto Proges sta ora
riconoscendo: si parla di circa 20/25 euro al giorno di differenza.

La motivazione addotta da Proges
è che c’è un accordo firmato con CGIL-CISL-UIL (tanto per cambiare..) del 2002
e di fatto rinnovato, che regola la materia. Le domande sono molte: di chi
fanno gli interessi questi sindacati nelle cooperative sociali? È possibile che
un accordo così vecchio sia ancor oggi il riferimento? È coerente che oggi un
operatore dei gruppi appartamento (ma per noi l’indennità più alta sarebbe da
applicare a tutti) vada in soggiorno oggi a meno di quattro anni fa? Il Comune
può disinteressarsi così del trattamento di lavoratori che per sua
responsabilità hanno cambiato così tante cooperative, visto che, in teoria,
dovrebbe fare l’interesse “pubblico”, senza strane commistioni?

Per questo motivo, USI, che ha la
totalità delle deleghe nel servizio, forte anche del consenso dei famigliari di
alcuni degli utenti coinvolti, ha deciso che da settembre bloccherà ogni
trasferta, fino a quando non venga rinnovato l’accordo. La decisione è
sofferta, perché chi lavora nel sociale sa quanto sia importante per questa
utenza uscire dalla quotidianità, ma abbiamo la consapevolezza che la lotta è
anche per loro, per la qualità della loro vita.

La dignità non è in svendita.

 

USI/AIT PARMA- settore Coop. Sociali

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