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Comunicato appalto gruppi appartamento
USI-AIT Parma, da sempre sindacato maggiormente rappresentativo (se non unico) tra i gruppi appartamento per disabili, raccogliendo la richiesta di lavoratori, utenti e familiari, guarda con preoccupazione e interesse quanto sta avvenendo in questa realtà in vista del prossimo appalto.
Questo appalto, che ha già subito diverse proroghe, pare si presenterà con parecchie “novità”, di cui però al momento non si conosce nulla di preciso. Inutile ricordare che queste “novità” speriamo tengano conto della delicatezza del servizio, dei suoi assistiti e dei suoi lavoratori.
Il progetto del trasloco obbligato di tre gruppi appartamento attualmente divisi tra diversi quartieri, ad un unico condominio su uno stesso pianerottolo, giustificato dallo stato fatiscente di alcuni appartamenti (non tutti) e da poter risparmiare sull’assistenza notturna, sradicando persone – che pagano ogni loro spesa- da contesti familiari senza chiedere la loro opinione, non fa ben sperare.Ogni gruppo appartamento è abitato da persone diverse e con esigenze diverse.
Così come ancora molto fumosa ci pare l’idea di rette individuali per gli utenti ad un costo giornaliero totalmente sproporzionato rispetto a quanto spendono adesso, che poi verrebbero eventualmente “conguagliate” a fine anno: vista la situazione economica del Comune, non vorremmo che qualcosa si perdesse per strada o che la cooperativa vincente, in qualche modo, ne godesse impropriamente.
USI-AIT invita le cooperative interessate e l’Agenzia Disabili a coinvolgere fattivamente utenti e operatori al fine di strutturare al meglio questo passaggio, magari in modo più trasparente di quanto accadde con la precedente Amministrazione Comunale nel 2009 col precedente cambio di appalto.
USI-AIT ricorda che, in base al vigente CCNL e allo Statuto dei Lavoratori, dovrà essere necessariamente coinvolta al momento del passaggio operativo al nuovo appalto.
Certi di trovare attenzione e comprensione, auguriamo a tutti di lavorare per il benessere collettivo, senza che gli interessi economici ancora una volta prevalgono.
USI-AIT settore Coop. Sociali Parma, 19 febbraio 2015
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Incontro educatori
E’ indetto un incontro degli educatori delle Cooperative Sociali per confrontarsi su alcune tematiche di urgente importanza. Rinnovo appalti nei gruppi appartamento e tagli all’integrazione scolastica. Inoltre si ritiene opportuno aprire un dibattito sulle prospettive della figura professionale dell’educatore all’interno della ristrutturazione dei posti di lavoro e la centralità della cultura della “disabilità”. Delle politiche delle varie giunte comunali e del debito pubblico che stanno stravolgendo il settore “sociale” ripercuotendosi sull’intera comunità.
L’OdG della giornata:
1. educatori cooperative sociali a parma:
– l’imminente rinnovo degli appalti dei gruppi appartamento, la trasformazione dei servizi e dei gruppi appartamento, verso quale futuro?
2. educatori scolastici a parma:
– i tagli sono solo rimandati. Come strutturarsi per contrastare le scelte comunali!
– la figura dell’educatore nella ristrutturazione dei servizi.
3. La trasformazione delle Cooperative di lavoro
in strumento di sfruttamento e cancellazione dei diritti
Per contatti 3208436753; 3495861366
Unione Sindacale Italiana-AIT settore Coop Sociali, Parma
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NO AI TAGLI DEGLI EDUCATORI
Il numero di alunni con disturbi dell’apprendimento, il numero di diagnosi
legate alla legge 160 e alla legge 104, il numero di situazioni di disagio
economico e sociale legate alle famiglie di alunni che frequentano la scuola
dell’obbligo, sono tutti dati statisticamente in aumento negli ultimi anni.
Tutte queste componenti fanno significativamente parte delle problematiche
che entrano in classe ogni giorno, classi con un numero di studenti che si
avvicina a 30, dove inoltre è in aumento il fenomeno di presenze non italofone di recente immigrazione. E quali sono gli strumenti? Dentro l’aula ogni giorno, a gestire questa meravigliosa diversità, perchè non è di questo che ci lamentiamo, si trova un insegnante, affiancato talvolta da un insegnante di sostegno o un educatore, figure il cui ruolo è di sostegno e supporto alla classe per l’integrazione dell’alunno certificato secondo la legge 104. Non c’è altro. Il benessere scolastico e l’integrazione, col passare degli anni, si sono a ridotti all’equilibrio precario tra numero di ore di sostegno assegnate dal Provveditorato e numero di ore di educatore assegnate dal Comune. Dirigenti sempre chiamati a scegliere dove mettere tali ore sapendo che dandole ad uno la tolgono necessariamente ad un altro.
Oggi il nostro comune ci parla di tagli rimandati a settembre, dell’impossibilità di mantenere le già risicate ore di educatore scolastico per il prossimo anno. E tutto succederà d’estate mentre le scuole sono chiuse…
STIAMO PARLANDO DI ESSERI UMANI!
Non solo i bambini certificati lo sono, ma anche i loro educatori, docenti e
compagni di classe che si relazionano con loro ogni giorno. Ogni classe è una fragile piccola comunità, come si può pensare di perseverare nei tagli,
Ignorando totalmente qualsiasi principio di continuità didattica e relazionale,
che per i fanciulli è necessariamente fonte di benessere?
IL PROBLEMA SONO I SOLDI? MA SE PER PIÙ DI 20 EURO DI PAGA
ORARIA CHE IL COMUNE VERSA ALLE COOPERATIVE, NELLE TASCHE DELL’EDUCATORE NE ENTRANO SOLO 7!
Non si dica che è un problema di tasse e previdenza sociale! È evidente che qualcuno ci guadagna. Non ci è giunta voce di benefattori all’interno delle cooperative sociali, soprattutto tra i dirigenti.
SE IL PROBLEMA È L’ESTERNALIZZAZIONE (CHE COSTA SENZA
MIGLIORARE IL SERVIZIO) ALLORA TORNIAMO ALLE ASSUNZIONI!
Oggi esistono decine di educatori formati, determinati, esperti, che dovrebbero poter avere una continuità lavorativa per il bene loro, per il bene dei ragazzi,per il bene della scuola e non ultimo per un risparmio collettivo.
MANCANO I FONDI? E PERCHÈ LE FASCE PIÙ DEBOLI DOVREBBERO
PAGARE DUE VOLTE, CON PIÙ TASSE E MENO SERVIZI?
NO AI TAGLI! NO ALLA FORMAZIONE DI AULE SEPARATE IN CUI UN
EDUCATORE ‘SORVEGLIERÀ’ GRUPPI DI STUDENTI!
Come USI facemmo già notare mesi fa la deriva che il Comune sta seguendo in parallelo con i gruppi appartamento per disabili, dove si raggrupperanno appartamenti, e quindi utenti, allo scopo di risparmiare sugli operatori, ignorando le esigenze e la storia dei singoli.
NON TORNEREMO INDIETRO DI QUARANTANNI!
USI/AIT Parma
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Torre libertaria
Oggi, lunedì 19 gennaio, l’assemblea che ha animato la Torre Libertaria ritiene concluso il percorso all’interno della Torre stessa.
Ricordiamo che il primo novembre abbiamo liberato la Torre dall’abbandono: porta aperta, vetri rotti, immondizia, degrado. La Torre è stata pulita e finalmente visitata da centinaia e centinaia di parmigiani. Nella Torre si sono effettuate tantissime iniziative pubbliche molto riuscite (conferenze, assemblee, mostre), progetti (sportello di lotta sindacale, mercatino del baratto, info-point), etc.
Il Comune da subito ha rifiutato ogni contatto con noi adducendo che eravamo “illegali”: noi al contrario più volte abbiamo rimarcato che siamo stati costretti ad occupare a causa delle lungaggini burocratiche (due anni solo per stilare un regolamento per la concessione di spazi pubblici a cui abbiamo diritto; svariati anni per avere…nessuna risposta concreta) e che per noi lasciare un posto magnifico come la Torre al degrado era incredibile Abbiamo cercato la strada del dialogo ma finora il Comune non ci ha mai risposto. Vista la situazione abbiamo deciso di lasciare l’immobile perché non vogliamo esporre al rischio di uno sgombero –che ci è stato annunciato a breve- un bene che è stato apprezzato dai cittadini e che per noi è prezioso, un po’ meno per il Comune, visto che a tutt’oggi non ha accennato a nessun progetto per il suo utilizzo. Ricordiamo anche che non abbiamo mai scavalcato alcun gruppo o associazione, avendo col Comune di Parma un accordo in essere fin dal 1998 e avendo noi il diritto per legge a riottenere parte di quel patrimonio storico che il fascismo ci tolse nel 1924. Tacciano i benpensanti o i fascisti del 2° millennio: per noi l’antifascismo è valore ancora attuale.
Contemporaneamente non vogliamo correre il rischio di essere strumentalizzati: infatti con possiamo ignorare la campagna mediatica alimentata dalla curia –detentrice di un patrimonio immobiliare enorme e vergognoso- con l’avallo di alcune forze politiche, che si sta imbastendo contro gli spazi occupati in genere e la concessione di luoghi abbandonati a Rete diritti in Casa e Sovescio, a cui va tutta la nostra solidarietà.
Da oggi attendiamo che l’Amministrazione Comunale sia coerente con quanto vantato in campagna elettorale, con quanto affermato in questi mesi e con quanto il suo compito le imporrebbe: aprire immediatamente un confronto.
In base a questo vedremo in futuro come comportarci.
Unione Sindacale Italiana- Parma
Ateneo Libertario
Archivio/biblioteca sociale G.Furlotti
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Solidarietà al Dordoni
I compagni del gruppo anarchico A. Cieri di Parma e la sezione USI Parma esprimono piena solidarietà ai compagni del CSA Dordoni di Cremona, e ad Emilio che ora si trova in ospedale in pericolo di vita a causa di un manipolo di fascisti. Oggi come sempre siamo uniti a voi nella lotta al fascismo, ai padroni e allo sfruttamento
gruppo anarchico A.Cieri-FAI
USI Parma
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presidio Piazza Garibaldi ore 9.30
SCIOPERO GENERALE
14-11-‘14 8 ORE
PUBBLICO/PRIVATO
* Ripristino scala mobile * Riduzione degli anni per la pensione * Rinnovo di tutti i CCNL scaduti * Lotta alla disoccupazione: garantire lavori socialmente utili; riduzione orario lavorativo a parità di salario * Sistema di equo-canone per l’affitto e le bollette * Abolizione “Piano-Casa” di Renzi * Controllo diretto dei lavoratori (autogestione) delle aziende che chiudono o delocalizzano * Abolizione spese militari (F35, MOUS, ecc.) reinvestite per il sociale * No alle “grandi opere” (nazionali e locali), riutilizzo dei soldi per il riassetto idro-geologico e manutenzione delle vie di comunicazione esistenti * Difesa dell’Art. 18 e di tutto lo Statuto dei Lavoratori * Diritti di cittadinanza a prescindere dal luogo di nascita
Assemblea sciopero politico cittadino: PCL sez. “Frida Khalo”, Azione Proletaria, USI sez.Parma, Gruppo Anarchico “Cieri”- FAI, CUB Parma
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SCIOPERO GENERALE 14 NOVEMBRE
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Risposta alla vicesindaco
In merito all’ultimo comunicato stampa della vicesindaco Nicoletta Paci, come lavoratori dell’USI Parma riteniamo che vi siano diverse forzature ed inesattezze.
Innanzitutto, è falso sostenere che “abbiamo imposto azioni a danno della collettività”, la realtà dice invece che un Torrione storico restaurato per una spesa di circa 600mila euro e poi chiuso e abbandonato da anni è stato restituito alla città e alla collettività, prova ne sono le moltissime persone del quartiere, e non solo, che sono entrati per visitarlo e partecipare alle attività di questi giorni. Un luogo quindi restituito, aperto, finalmente attraversabile.
E’ anche forzato sostenere che “non rispettiamo i tempi”: la Vicesindaco sa che sono 15 anni che abbiamo un rapporto in essere col Comune e sa anche che sono due anni che chiediamo un trasferimento,
all’occupazione siamo stati purtroppo costretti dalle tempistiche imposte dal comune, perchè non possiamo più restare con materiale archivistico che marcisce, tetti in eternit, infiltrazioni d’acqua e infestazioni di animali vari.
La nostra inoltre non è un’associazione qualsiasi, ma un sindacato la cui sede fu distrutta dai fascisti. Non ė nemmeno corretto pensare che oggi dobbiamo utilizzare un’associazione per reclamare un diritto, e metterci in fila come gli altri. Se per questa amministrazione l’antifascismo non ė più di moda, per noi invece ė un valore e intendiamo usufruire dei vantaggi riservati a chi venne perseguitato da quel regime.
La nostra azione ha evidenziato come questa amministrazione non solo disattenda le promesse fatte in campagna elettorale (dall’inceneritore al rapporto trasparente e diretto coi cittadini, come in altre vicende abbiamo evidenziato) ma è anche palesemente lenta nell’affrontare le situazioni che si presentano, incapace di inceedere su una farraginosa burocrazia che rende chiusi e inutilizzabili numerosi edifici di proprietà della collettività.
Noi restiamo forti di un Progetto di autorecupero (e quindi ovviamente con utenze a nostro carico) che prevede un servizio per la collettività fatto di Archivio/Biblioteca, Info-Point sindacale e non solo, Sportello di ascolto e di lotta per lavoratori in difficoltà. Il tutto in totale rispetto del vicinato e dell’edificio stesso.
Lamentiamo invece che nessuno del Comune, nonostante la nostra volontà di confronto immediata e da anni dimostrata, abbia ritenuto di incontrarci: anche questo sarebbe un esercizio di democrazia.
Ribadiamo quindi la nostra serena ma determinata volontà di confrontarci con questa Amministrazione, certi che una soluzione positiva per tutti la si possa trovare.
TORRE LIBERTARIA
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TORRE LIBERTARIA
Come lavoratori dell’Unione Sindacale di Parma, insieme all’Ateneo Libertario, al Gruppo Anarchico A.Cieri-FAI e all’Archivio- Biblioteca Furlotti, abbiamo restituito alla città uno spazio che da anni era chiuso e in stato di abbandono.
Abbiamo dovuto occupare perché da anni per tempistiche burocratiche la trattativa col Comune per ottenere una sede per L’Unione Sindacale Italiana, che ci spetta come restituzione del patrimonio storico distrutto dal fascismo, non vedeva alcun spiraglio. Infatti, non tutti sanno che il famoso sciopero agrario del 1908, le Barricate Antifasciste, le dure lotte di inizio ’900 furono organizzate non dalla CGIL (che invece le osteggiò) ma dalla Camera del Lavoro di Parma, che aderì all’USI. E questa grande esperienza fu distrutta dal fascismo.
Negli ultimi tempi, quindi, non solo la nostra attività era di fatto ostacolata, ma tutto il nostro vasto materiale archivistico e librario (definito di “importante rilevanza storica”) stava rovinandosi ed era impedita la libera fruizione a tutti gli interessati.
In questo spazio noi intendiamo continuare non solo l’attività che da anni con buoni riscontri stiamo facendo, ma anche far partire con nuovo slancio altri progetti. Troveranno spazio: lo Sportello Sindacale di Lotta Autogestito; l’Archivio/biblioteca “Gianni Furlotti”; una sede locale dell’Associazione contro gli Abusi in Divisa; il progetto “Liberi Libri” con la presentazione mensile di testi di carattere sociale e culturale; un punto di distribuzione di stampa libertaria e tutto quanto l’Assemblea deciderà.
Noi riteniamo che sia sempre più necessaria l’apertura di uno spazio libertario in città, nel quale diffondere cultura non omologata e poter sostenere quei lavoratori che ricercano un modo più diretto di autorganizzazione.
Liberare spazi di autogestione è una necessità.
USI-Parma
Gruppo Anarchico A.Cieri-FAI
Ateneo Libertario
Archivio-Biblioteca Gianni Furlotti
Documento sull’occupazione:
I LIBERTARI CAMBIANO CASA
Il gruppo anarchico A.Cieri –FAI esiste dal 1991, la sezione di Parma dell’USI dal 1994.
Da sempre, per noi il riferimento fondamentale del nostro agire è l’anarchismo sociale, lontani quindi da anarco-estetismi funzionali ai clichè (e al potere), consapevoli della necessità di non isolarci in un individualismo e in un ribellismo di facciata fine e sé stesso, ma che bisognasse fare azione su un piano politico reale, orgogliosi delle nostre idee e pratiche, ma consapevoli anche delle difficoltà concrete che un anarchismo non informale pone di continuo, essendo la più genuina dimostrazione di assemblearità e trasparenza interna.
A cavallo di fine anni ’90 e inizio 2000, c’è stata, in coordinamento con i gruppi principali, l’esperienza dell’Ateneo Libertario che si è sviluppata in parallelo all’Archivio-Biblioteca Sociale G.Furlotti.
Queste realtà hanno sempre avuto a S.Prospero la sede, negli anni ingranditasi con successive occupazioni, in virtù di una originaria mobilitazione legata alla riappropriazione –molto parziale, in vero- del patrimonio storico USI distrutto dal fascismo.
In questi anni, tantissime sono state le iniziative, le manifestazioni, le mobilitazioni, le assemblee, i convegni, le azioni che questi gruppi hanno portato avanti, a volte autonomamente a volte insieme ad altre realtà di movimento cittadine. Ricordarle tutte è impossibile ma senz’altro due aspetti si sono sempre accompagnati: la sensibilizzazione sulle nostre idee e sulla nostra storia, e la mobilitazione militante.
Nello specifico, quindi, abbiamo tentato di diffondere le idee libertarie, magari in relazione a fatti specifici (convegni –vari- sulla pedagogia libertaria; sull’antimilitarismo; sull’anticlericalismo, soprattutto in periodo di giubileo; sul significato dell’Utopia; sul concetto di anarchismo, e su questo tema ricordiamo con piacere la tre giorni anarchica del 2013 al Sovescio; ecc), così come la spesso sconosciuta ma importante storia anarchica, a volte presentando anche libri sui vari temi (convegni sulle vicende della Comune di Parigi; su Kronstadt; sullo sciopero agrario del 1908; sul Machnovismo; sulla controrivoluzione russa; sull’arditismo popolare; sulla Resistenza sconosciuta; sulla repressione franchista; sull’esperienza del settimanale anarchico Umanità Nova nel dopoguerra; sullo stragismo e la figura di Pinelli; sulla Rivoluzione Spagnola, culminati nel Convegno Nazionale FAI del 2006 in occasione del 70° anniversario; ecc). Alla costante azione di controinformazione (assemblee e presidi su: riciclaggio rifiuti e nuovo ambientalismo; G8 e la globalizzazione dei padroni; lotte NO TAV – con tanto di contestazione a Fassino- e su quella contro la TI-BRE; antirazzismo e CIE; ecc) si è accompagnata la partecipazione a ogni presidio (sui temi svariati) e manifestazione, sia promuovendole nostre, come quella antirazzista del 2002 (la prima manifestazione anarchica a Parma di cui abbiamo memoria, con quasi 1000 compagni arrivati da ogni parte d’Italia; i vari cortei del primo maggio dell’USI; ecc) che partecipando a quelle unitarie.
Come USI, abbiamo cercato di dare una mano a chiunque ce lo abbia chiesto, tanto che è impossibile fare un elenco, e la nostra azione ha visto nel Coordinamento di base Lavoratori Domus prima (con tanto di pubblicazione del giornalino “Spajot!”) e nell’azione in Coop. Dolce, Codess e Proges i momenti di lotta più significativi. USI ha altresì partecipato ad ogni iniziativa locale sul tema del lavoro (tra queste ricordiamo il sostegno alla lotta SPX e al Coordinamento Lavoratori di Base), in particolare va segnalata l’organizzazione del Primo Maggio Alternativo (quest’anno arrivato con grande successo al settimo anno) e di iniziative in concomitanza con gli scioperi indetti dal sindacalismo di base, l’ultimo dei quali lo scorso anno davanti all’Ospedale di Parma.
La nostra, quindi, è stata una presenza costante, a volte forse fastidiosa per certuni, ma sicuramente sempre attiva, generosa e mai settaria in tutte le iniziative di coordinamenti più ampi dei quali riconoscevamo l’importanza e verso i quali si pensava potessimo starci senza svendere la nostra identità (gli innumerevoli coordinamenti contro le più numerose purtroppo guerre; i coordinamenti di lavoratori; quelli antifascisti; ecc).
Molti compagni e compagne per vari motivi gli abbiamo persi per strada, altri ne abbiamo incontrati con le nostre idee.
Negli ultimi anni, la piccola ma radicata consistenza numerica, la continuità garantita negli anni mirata alla diffusione ed alla pratica degli ideali libertari ha fatto sì che la sede di S.Prospero fosse ormai ritenuta poco funzionale alla nostra attività: c’era bisogno di trovare uno spazio in città!
Intendiamoci: la nostra attività riusciamo a portarla avanti ugualmente, non c’è bisogno di 4 pareti per provare a far conoscere le nostre idee, i nostri valori. In particolare, nello Spazio Popolare Autogestito Sovescio abbiamo trovato un luogo con le porte sempre aperte per noi e dei compagni con cui collaborare in grande sintonia.
Ugualmente, però, ritenevamo che mancasse in città uno spazio propriamente “nostro” e non siamo soliti imporre le nostre idee a nessuno. Uno spazio nel quale non vi fosse ambiguità: un conto è collaborare con tutti, un conto è la specificità politica e ideologica. Noi rivendichiamo il nostro essere parte integrante ed attiva del cosiddetto “movimento antagonista” parmigiano, ma sentiamo da sempre il bisogno e soprattutto il dovere di farne parte in modo consapevole, di non annullarci in esso, di non abbandonare la nostra identità, unica tra tutte le tendenze politiche. E l’anarchismo è un pensiero talmente irripetibile, che richiede una dose di consapevolezza così particolare, che se non lo portiamo avanti con coerenza, nessuno lo farà per noi: nella strada verso una società di liberi ed uguali, senza alcun potere, non esistono scorciatoie.
Per questo sentiamo l’urgenza di prendere un posto nostro, nel quale praticare e sperimentare le nostre idee. Noi non cerchiamo un centro sociale tradizionale, ne’ uno spazio che faccia da soluzione abitativa: necessitiamo di una sede per la sezione locale dell’USI e il Gruppo Anarchico Cieri-FAI, un posto nel quale l’Archivio Furlotti trovi un’adeguata collocazione, una base per rilanciare ciò che pensiamo e facciamo. Un posto che si ponga in continuità con l’impostazione libertaria che orgogliosamente abbiamo portato avanti fino ad ora, sia per ragioni ideologiche che per coerenza e sicurezza nostra, ma pensato come spazio aperto, in cui potranno incontrarsi ogni gruppo e individuo che condividerà le nostre idee e pratiche, in cui incontrare quei compagni e quei gruppi che sentiranno l’esigenza di confrontarsi con noi su qualunque questione.
Tra i primi progetti che abbiamo possiamo menzionare:
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sportello di lotta sindacale autogestito USI
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info-point Associazione Contro gli Abusi in Divisa
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apertura bisettimanale dell’Archivio Furlotti
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progetto “Liberi libri”, presentazione mensile di un libro sulle idee, la cultura, la storia libertaria
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punto distribuzione della stampa libertaria e anarchica
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…e tutto quello che nascerà dall’Assemblea Libertaria
Le nostre porte sono quindi sempre aperte per tutte quelle compagne e quei compagni che, in questi anni, hanno dimostrato interesse per quello che siamo.
Portare avanti idee e pratiche consapevolmente libertarie ed anarchiche in questo periodo è difficile per svariati motivi. Noi ci proviamo. Ancora una volta.
Gruppo anarchico Antonio Cieri – FAI Unione Sindacale Italiana – Parma
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