Risposta alla vicesindaco

In merito all’ultimo comunicato stampa della vicesindaco Nicoletta Paci, come lavoratori dell’USI Parma riteniamo che vi siano diverse forzature ed inesattezze. 
Innanzitutto, è falso sostenere che “abbiamo imposto azioni a danno della collettività”, la realtà dice invece che un Torrione storico restaurato per una spesa di circa 600mila euro e poi chiuso e abbandonato  da anni è stato restituito alla città e alla collettività, prova ne sono le moltissime persone del quartiere, e non solo, che sono entrati per visitarlo e partecipare alle attività di questi giorni. Un luogo quindi restituito, aperto, finalmente attraversabile.
E’ anche forzato sostenere che “non rispettiamo i tempi”: la Vicesindaco sa che sono 15 anni che abbiamo un rapporto in essere col Comune e sa anche che sono due anni che chiediamo un trasferimento,
all’occupazione siamo stati purtroppo costretti dalle tempistiche imposte dal comune, perchè non possiamo più restare con materiale archivistico che marcisce, tetti in eternit, infiltrazioni d’acqua e infestazioni di animali vari.
La nostra inoltre non è un’associazione qualsiasi, ma un sindacato la cui sede fu distrutta dai fascisti. Non ė nemmeno corretto pensare che oggi dobbiamo utilizzare un’associazione per reclamare un diritto, e metterci in fila come gli altri. Se per questa amministrazione l’antifascismo non ė più di moda, per noi invece ė un valore e intendiamo usufruire dei vantaggi riservati a chi venne perseguitato da quel regime.
La nostra azione ha evidenziato come questa amministrazione non solo disattenda le promesse fatte in campagna elettorale (dall’inceneritore al rapporto trasparente e diretto coi cittadini, come in altre vicende abbiamo evidenziato) ma è anche palesemente lenta nell’affrontare le situazioni che si presentano, incapace di inceedere su una farraginosa burocrazia che rende chiusi e inutilizzabili numerosi edifici di proprietà della collettività.
Noi restiamo forti di un Progetto di autorecupero (e quindi ovviamente con utenze a nostro carico) che prevede un servizio per la collettività fatto di Archivio/Biblioteca, Info-Point sindacale e non solo, Sportello di ascolto  e di lotta per lavoratori in difficoltà. Il tutto in totale rispetto del vicinato e dell’edificio stesso.
Lamentiamo invece che nessuno del Comune, nonostante la nostra volontà di confronto immediata e da anni dimostrata, abbia ritenuto di incontrarci: anche questo sarebbe un esercizio di democrazia.
Ribadiamo quindi la nostra serena ma determinata volontà di confrontarci con questa Amministrazione, certi che una soluzione positiva per tutti la si possa trovare.
TORRE LIBERTARIA
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