La Parmalat ai francesi? Una questione di profitto, punto e basta!

Dopo aver acquisito il 29% delle quote di Parmalat, la francese Lactalis ha recentemente lanciato un offerta d’acquisto di tutto il pacchetto restante. Dunque il controllo totale. Questo a conclusione (per adesso) di una crisi dell’azienda che dura da anni.

Tanzi & Co. hanno prodotto ciò che ha portato al più grande crack finanziario mai registrato in Europa. In Europa, solo perchè nel mondo ci sono stati solo uno o due casi di rilevanza più importante in termini di truffa.

Ingordi giocatori di borsa, semplici pesci che abboccano all’amo della finanza, gente che non vede l’ora di arricchirsi investendo tutto ciò che ha guadagnato lavorando una vita in titoli di borsa di cui non conoscono nulla e che dai quali si aspettano lauti guadagni, il tutto senza fare nulla, solo rischiando del proprio portafoglio.

Per questa gente non possiamo provare pietà. Non li si può giustificare. Se così hanno voluto, così provino ad uscire dalla merda in cui si sono cacciati!

Tutte queste alchimie finanziarie non prevedono nessuna preoccupazione per i lavoratori, che sono i soli a far funzionare gli stabilimenti e tutta la rete distributiva e che grazie a loro Parmalat ha a disposizione una liquidità che non ha eguali al mondo.

Improvvisamente il mondo finanziario scopre che il genere alimentare (vedi future su grano e derrate alimentari in nord Africa) ha delle potenzialità finanziarie enormi che promettono giganteschi profitti.

Questo mercato non è riconducibile ad un ideale organizzazione che possa riequilibrare le necessità di riempire le pance di chi ha bisogno di riempirle.

Ai lavoratori Parmalat, o comunque qualsiasi altri sotto altri padroni, cosa importa se il padrone si chiama Tanzi, Banca Intesa, Bondi, Lactalis? Importante è portare a casa uno stipendio.

Ma questa affermazione non può bastare più!

I lavoratori non possono essere considerati e non devono più considerarsi numeri che producono profitti per i soliti noti: i capitalisti.

Solo i lavoratori hanno nelle proprie mani il destino del loro futuro, che necessariamente coinvolge il destino di questa cazzo di economia!

Qualsiasi lavoratore in forza ad una qualsivoglia banda di capitalisti non ha nessun interesse se non quello di portare a casa un misero stipendio che non gli consente comunque di fare ciò che vorrebbe ma che gli garantisce una certa stabilità, stabilità che manca a molti altri e che rispetto a questi si sente un privilegiato e che per questo si sente autorizzato a girare le spalle a chi non è nella sua stessa condizione.

Tutto ciò perchè non si ha il coraggio di guardarsi in faccia allo specchio.

Noi lavoratori dobbiamo avere il coraggio di denunciare queste situazioni!

Noi lavoratori abbiamo il dovere di invertire la rotta che il sistema fascio-capitalista ci impone!

Noi lavoratori dobbiamo lavorare, appunto, per invertire e stravolgere la rotta dettata da squali pelandroni e da bughe mangia merda che stanno al loro gioco!

Tutti insieme, come sempre e da sempre, abbiamo queste possibilità!

E’ ora di mettere in pratica quelle che sono le nostre necessità che sono poi quelle di tutti!

 

Lavoratori USI Centrale del Latte

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