Da giorni si susseguono blocchi degli abitanti di Terzigno contro la discarica. Cariche e pestaggi della polizia contro chi manifesta per la salute e contro la devastazione del territorio. Scontri tra chi difende il proprio diritto ad una vita decente e agenti in tenuta anti-sommossa inviati in tutta fretta dal ministruncolo leghista e razzista Maroni.
Teppisti e manovalanza camorrista che fa degenerare la protesta, è quello che dicono politici dalla coscienza sporca e mass-media a loro compiacenti. Teppisti e violenti, così come hanno detto dei lavoratori che hanno imbrattato le sedi di una Cisl vergognosamente subalterna agli interessi dei padroni, così come in Francia chiamano casseurs (spacca tutto) i lavoratori e gli studenti che quotidianamente scendono in piazza contro la scellerata riforma pensionistica di Sarkozy.
Non siamo così sprovveduti da pensare che tutte le rivolte siano pure e immacolate, possibili sono infiltrazioni malavitose (quello dei rifiuti è in Campania, da sempre, un business e un rackett). Tuttavia non siamo nemmeno ipocriti e crediamo che se violenza nelle lotte si esprime, altro non sia che una risposta doverosa e inevitabile alla violenza che, quotidianamente, i padroni, lo Stato e i suoi apparati repressivi esercitano nei confronti dei lavoratori e dei cittadini.
Quello dei rifiuti e del loro smaltimento è un problema storico delle popolazioni campane, che giunte e governi di vario colore hanno lasciato incancrenire e si sono rimpallati a vicenda. Berlusconi e il suo sgherro Bertolaso, che a suo tempo hanno nascosto la spazzatura che invadeva Napoli sotto il tappeto, sono pronti a intervenire e a militarizzare il territorio come hanno fatto allAquila e nellAbruzzo terremotato.
Siamo vicini ai cittadini di Terzigno e solidali con la loro lotta in tutte le forme che decideranno di darle.
Siamo vicini e solidali con tutti coloro che lottano contro la devastazione ambientale, linquinamento, la speculazione. Così come saremo a fianco di chi lotterà contro il prossimo scempio delle centrali nucleari.
Crediamo però che tutte queste lotte, presenti e future, debbano coordinarsi e sfuggire alla logica localista del non nel mio cortile, basarsi sullazione diretta e non essere delegate a strumentali patrocini politici.
Il bene e la difesa delle condizioni di alcuni devono diventare il bene e la difesa delle condizioni di tutti.
Segreteria nazionale USI-AIT