Ricatto ai migranti

A Bologna, noi migranti stiamo parlando del nostro lavoro. Stiamo parlando di quello di cui non si vuole parlare: di un ricatto che pesa come il piombo sulla schiena di migliaia di uomini e donne, il ricatto del contratto di soggiorno per lavoro. Stiamo parlando di cosa significa dover accettare qualunque salario, mansioni pericolose, tempi di lavoro sfiancanti, pur di rinnovare un permesso di soggiorno. Stiamo parlando di cosa significa pagare centinaia di euro per un pezzo di carta che non arriva mai, di cosa significa vivere con una ricevuta in tasca, che non vale niente perché non permette di accedere nemmeno ai servizi fondamentali, come il medico di base. Stiamo parlando di come il razzismo serva a produrre precarietà, quando il governo impone redditi sempre più alti per il ricongiungimento familiare, taglia i sussidi sociali, minaccia fino a 18 mesi di reclusione in un Cpt per tutti quelli che perderanno il lavoro. Stiamo parlando di cosa significa essere condannati a restare forza lavoro usa e getta per generazioni, quando i nostri figli sono destinati a subire una condizione di segregazione anche a scuola, nelle classi separate. Stiamo parlando di come far sentire la nostra forza, perché sappiamo di produrre una parte importante della ricchezza

di questo paese.

Coordinamento migranti Bologna

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