TEMPI DI GUERRA

 

E’ ormai un fatto concreto l’intervento militare in Libia. E’ iniziata Odissey Dawn, l’ennesima missione bellica delle potenze occidentali, tesa a salvaguardare interessi economici  ed equilibri geopolitici, che si ritengono messi a repentaglio da instabilità, tensioni locali o ambizioni di leader e dittatori.

 

E’ un elenco ormai lungo che nel suo dipanarsi rivela la trama di uno stato di guerra permanente. Negli anni cambiano gli scacchieri: da quello balcanico (Bosnia e Kosovo) a quello mediorientale (Iraq) a quello asiatico (Afghanistan) a quello odierno maghrebino; cambiano i nomi delle operazioni militari: da operazioni di polizia internazionale a task force contro il terrorismo, a dispiegamento di forze di interposizione e di dissuasione, ai più rassicuranti missione di pace e missione umanitaria; non cambiano i mezzi: bombardamenti aerei e missili, non cambia soprattutto la sostanza: di vere guerre si tratta.

 

Fin da subito è apparso evidente che la rivolta libica, pur figlia delle insorgenze popolari che hanno scosso e stanno scuotendo molti paesi dell’area maghrebina e mediorientale (dalla Tunisia, all’Algeria, al Marocco, all’Egitto, allo Yemen e al Bahrein) presentava caratteri specifici di scontro per il potere tra fazioni rivali, radicate territorialmente e su base tribale (Tripolitania, Cirenaica e Fezzan). Come è apparso chiaro che i diversi ruoli della Libia nello scacchiere mediterraneo (grande produttore di petrolio e gas, partner economico rilevante dell’occidente, gendarme dell’area, controllore dei processi migratori) avrebbero reso la crisi del regime di Gheddafi, crisi internazionale di vaste proporzioni. Ciò sta puntualmente accadendo con i bombardamenti di Tripoli.

 

E’ iniziata una guerra, una guerra vera, sporca e infame come tutte le guerre, che non ha nessuno degli obiettivi che dichiara, né la caduta di Gheddafi, né l’instaurazione della “democrazia”, né la protezione della popolazione civile. Una guerra i cui scopi sono ben chiari: ricolonizzare, balcanizzandolo, un paese importantissimo per le sue risorse energetiche e la sua collocazione strategica e geopolitica, ma anche e soprattutto per perpetuare uno stato di belligeranza permanente mondiale che ricopra come un sudario le vere emergenze (la fame e la miseria, le devastazioni e le catastrofi ambientali e nucleari, gli esodi di massa dei disperati del mondo, la supremazia incontrastata del profitto sui bisogni e le necessità) e che consenta di reprimere, anche preventivamente, lotte, insorgenze, rivolte.

 

Una guerra, infine, a cui l’Italia parteciperà canagliescamente e ipocritamente come suo solito, senza neppure il coraggio di assumersene le responsabilità; destra e sinistra unite nella retorica patriottarda dietro le indecenti parole di Napolitano, per intorbidare e offuscare le coscienze. Una guerra della quale il nostro “bel paese” raccoglierà, come un avvoltoio, le briciole.

 

Noi siamo contro questa guerra, come siamo e saremo contro tutte le guerre capitaliste e imperialiste. Riconosciamo un solo fronte, quello della guerra sociale contro i padroni e i loro servi. Un fronte che accomuna, storicamente e necessariamente, tutti gli sfruttati di qualunque nazionalità, etnia, lingua e cultura e li contrappone inconciliabilmente alla barbarie capitalista. Un fronte che per contrastare la portata degli avvenimenti non può essere di semplice difesa dei brandelli di pace o di vivibilità dell’esistente, ma di concreta alternativa alla miseria e alla barbarie che ci circondano e nelle quali ci vogliono sempre più sprofondare. Non possono bastare le sfilate multicolori per la pace, bisogna agire e cominciare a costruire una società diversa.

 

CONTRO LE GUERRE DEL CAPITALE, GUERRA SOCIALE PER UN MONDO DIVERSO, SENZA STATI, NE’ ESERCITI, NE’ PADRONI

 

Segreteria nazionale USI-AIT

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1 marzo antirazzista

Lavoro, casa, diritto allo studio, dignità…siamo stanchi!!!
Siamo persone accomunate dal rifiuto al razzismo, stanche di essere considerate come un peso o semplici produttori di ricchezza per altri. Condanniamo e rifiutiamo gli stereotipi e i linguaggi discriminatori, il razzismo di ogni tipo, in particolare quello istituzionale, l’utilizzo strumentale del richiamo alle radici culturali e della religione per giustificare politiche locali e nazionali di rifiuto ed esclusione. La contrapposizione italiani e immigrati è destinata a cadere perchè l’attacco ai diritti del lavoro, casa, studio colpisce indistintamente le fasce più deboli a prescindere dal luogo di nascita. Solo considerandoci un tutt’uno possiamo prenderci ciò che ci spetta e che c’è sempre stato negato, in nome di un futuro dignitoso!
Per questo chiediamo:
  • Una risposta concreta alla sanatoria truffa che ha gettato nella clandestinità migliaia di persone
  • Fine delle discriminazioni nei luoghi di lavoro a tutti i livelli
  • Nessuna discriminazione nell’assegnazione delle case popolari e nell’accesso ai vari concorsi pubblici
  • Sanzioni alle agenzie immobiliari che si rifiutano di affittare agli immigrati
  • Abolizione dei CIE (centri di identificazione ed espulsione) e abolizione della Bossi-Fini che lega la possibilità di avere il permesso di soggiorno al contratto di lavoro
IL PRIMO MARZO MANIFESTAZIONE CON PARTENZA DA PIAZZALE SANTA CROCE
CONCENTRAMENTO ORE 17,30
Organizzatori: A.CO.PA., Comitato antifascista Montanara , Associazione amicizia Italia-Cuba, Gruppo Anarchico “Cieri”-FAI, USI/AIT Parma, Rete diritti in casa, Giovani Comunisti , CSU, P.R.C, Casa cantoniera, Associazione Guinea-CONAKRY, Associazione Nigeria, Associazione Camerun, IdV
Adesioni: P.C.L , Perchèno?, CIAC
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PRESIDIO 17/02, ore 12 davanti al DUC

L’USI/AIT sez. di Parma indice un presidio in merito alla gestione della Coop ProGes , in questo caso per la paga dei soggiorni estivi. Proges rifiuta l’accordo firmato dall’ USI/AIT con Coop. Dolce ed è forte di un accordo territoriale con CGIL e CISL del 2002, ovviamente peggiorativo.

COMUNICATO:

L’Unione Sindacale Italiana-Sez. Parma lamenta nuovamente la
situazione incresciosa nella quale si trovano ad essere alcuni settori gestiti da Coop. Pro. Ges. , tra questi in particolare i Gruppi Appartamento per Disabili. Come già segnalato, da mesi sono bloccate tutte le uscite (week end, soggiorni vari) che prima, senza alcun onere economico da parte degli enti pubblici, venivano effettuate e che sono previste dall’Appalto stesso; a questa
sofferta decisione gli operatori dei gruppi appartamento sono arrivati a causa del rifiuto da parte della Coop. Pro. Ges. di riconoscere lo stesso trattamento economico stipulato ormai 5 anni fa da questo sindacato, che rappresenta tutti/e gli /le operatori/trici del settore, e l’allora Coop. Dolce.
Attualmente la Coop. Pro. Ges. è forte di un accordo stipulato nel 2002 con CGIL e CISL che di fatto prevede indennità ridotte del 30-40% rispetto a quanto pattuito sindacalmente (e che quindi doveva essere recepito) cinque anni fa.
La situazione di disagio, per utenti e lavoratori, è inoltre aggravata dalle numerose lamentele riguardo la mancanza di automezzi per il trasporto dei disabili da parte di vari gruppi appartamento gestiti dalla Coop. Pro. Ges.
Pare infatti che nonostante la stessa cooperativa avesse vinto l’appalto includendo la fornitura di automezzi tra le voci dei servizi offerti, non abbia poi provveduto alla sostituzione degli stessi qualora questi si rompessero o venissero a mancare per usura e naturale estinzione. Al momento alcuni gruppi sono dotati di pulmini ottenuti grazie a scomodi giri degli operatori per
reperirli, altri invece da almeno sei mesi sono, letteralmente, a piedi. Ciò vuol dire: nessuna possibilità di uscite per attività di socializzazione naturale per ogni essere umano, cosa invece garantita prima; difficoltà nell’effettuare visite mediche; ecc..

Abbiamo inoltre verificato che Pro. Ges., per ottemperare agli oneri
di appalto, ha effettuato lavori di manutenzione all’interno delle strutture
per disabili. Questi lavori, svolti alle volte con scarsa attenzione e quindi con diversi errori, hanno comportato disagi vari, situazione paradossale in strutture che sono luoghi di vita per persone diversamente abili.

Di fronte alle numerose segnalazioni da parte degli operatori, volte esclusivamente a migliorare il servizio, la Cooperativa Pro. Ges. continua ad opporre indifferenza o addirittura ostilità. I lavoratori che attualmente operano all’interno delle strutture per persone diversamente abili sono consapevoli di svolgere un lavoro delicato e importante di servizio alla persona e proprio per questo si sono mobilitati e si mobiliteranno affinchè la dignità dei lavoratori e degli utenti non venga sopraffatta dalle logiche
politico-economiche. I servizi alla persona, e in particolare al malato e al disabile, non possono seguire le leggi del mercato.

Con la presente siamo a sollecitare l’intervento dell’Agenzia
Disabili perché chieda l’assolvimento degli impegni che la Coop. Pro. Ges. ha preso con l’appalto, per esempio ripristinando gli automezzi mancanti nei vari gruppi appartamento.

Chiediamo inoltre all’Agenzia Disabili di fare da stimolo e da garante affinchè la Coop. Pro. Ges apra un tavolo di trattative sulla questione soggiorni/week-end con l’ Unione Sindacale Italiana-Sez. Parma, unica rappresentanza sindacale del servizio, senza mettere in atto ritorsioni verso gli operatori, che vorrebbero semplicemente vedere ripristinate le condizioni
contrattuali con cui sono stati assunti dalla Coop. Dolce che gestiva
precedentemente l’appalto. Questo anche a vantaggio degli utenti.

USI/AIT Parma

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SCIOPERO GENERALE 28 GENNAIO, 24 ore

di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 28 gennaio 2011.

Lo sciopero generale, in particolare, è indetto contro tutti i provvedimenti legislativi e accordi fra parti sociali, presenti e passati, tesi a limitare le libertà di sciopero, contrattazione e rappresentanza, ma anche:

– Contro tutti i provvedimenti legislativi, presenti e passati, tesi a colpire il reddito e le condizioni dei lavoratori;

– Contro qualsiasi tentativo di far pagare i costi della crisi solo ai lavoratori con l’aumento dell’età pensionabile e il blocco dei salari rispetto all’inflazione

– Per forti aumenti salariali, slegati dalla produttività aziendale, e pensionistici e la garanzia a tutti di reddito e servizi adeguati, recuperando risorse dall’evasione fiscale e dai profitti, ampliando gli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori in modo continuativo

– Per l’eliminazione delle spese militari e contro le logiche belliciste e securitarie; i risparmi derivanti dal taglio di queste inutili spese potranno essere utilizzati per creare nuova occupazione

– Per l’eliminazione di ogni forma di precarietà lavorativa e l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari e in nero, perché il lavoro sia oggetto di forti investimenti nell’ambito della sicurezza

-Per l’abolizione del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, ritiro del pacchetto sicurezza e la chiusura dei CIE (ex CPT)

Il Segretario Nazionale USI-AIT (Guido Barroero)

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SCIOPERO GENERALE SCUOLA

Ai    lavoratori    e     alle    lavoratrici    della    SCUOLA:

VENERDI’    28    GENNAIO    SCIOPERO!!!

Contro    i tagli:

il   1°    settembre    2011    perderanno    il    posto…  altri  35.000    colleghi

Contro    l’ulteriore    aumento    dei    finanziamenti    alle    scuole    private…  1   miliardo di    €    l’anno

Contro    il    taglio    degli    scatti    di    anzianità    per    il    2011    e    2012

Per    il    riconoscimento    dei    diritti    e    la    fine    dello   sfruttamento    dei…    200.000    insegnanti    e    assistenti
precari    della    scuola

Aderiamo    allo    sciopero    dell’intera    giornata    lavorativa
indetto    per    venerdì    28    gennaio    2011    dalle    seguenti
sigle    sindacali:

COBAS    SCUOLA,    CUB    SCUOLA,    UNICOBAS,    USI\AIT

In    solidarietà    ai    lavoratori    e    alle    la voratrici    della
FIAT    di    Mirafiori

Comitato    Difesa    Scuola    Pubblica    – Parma

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Sezione di Parma USI/AIT

Sede: San Prospero, via Capra 2. Parma

mail: usi-aitparma@libero.it

SETTORI

Cooperative Sociali: Massimo 3495861366

Pubblica Amministrazione: GianGuido 3487638871

Sanità: Fabio 3475805720

Scuola: (insegnanti/educatori) Emilia 340276840 (studenti) Simone 3458446967

Lavoratori indipendenti, autogestione, autoproduzioni: Lorenzo 3339569902

per altri settori o per contattare l’avvocato: vice-segretario provinciale Cisco 3208436753

Convenzione con il CAF di Base:

730; ICI; Unico; ISE; ISEE; ISEU; RED

Via Mattei, 7 B. FAX e Tel 0521986947

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Fiaccolata in solidarietà con il popolo tunisino

tunisia

Libertà e giustizia per il popolo tunisino insorgente!

Mercoledì 19 gennaio, Barriera Repubblica, ore 18

Fiaccolata in solidarietà col popolo tunisino

Scendiamo in strada per manifestare la nostra solidarietà al popolo tunisino insorto per abbattere il governo di Ben Alì. Questa rivolta è stata scatenata dal gesto di Mohamed Bouazizi, nella città di Sidi Bouzid, il giovane che si è dato fuoco per protestare contro la polizia e il governo. Un gesto estremo di protesta e di ribellione, il gesto di un giovane di 26 anni, che non ha accettato di essere laureato ma senza lavoro, che voleva vendere frutta e verdura per non chiedere la carità, che voleva una risposta concreta alla sua esigenza di lavoro e dignità. Mohamed in questo momento è un eroe in Tunisia. Per noi è un giovane del nostro tempo, che non ha sopportato la contraddizione della società in cui vive, le condizioni di un paese che all’interno della globalizzazione vive la crisi economica, oppresso da un governo che per anni si è arricchito alle spalle dei suoi cittadini che si impoverivano sempre più.

Il governo di Ben Alì è durato 23 anni con l’appoggio e il sostegno del governo italiano. Il ministro Frattini ha rinnovato proprio in questi giorni il proprio appoggio al presidente tunisino, nonostante fossero cominciate già a trapelare le notizie relative ai soprusi e alle violenze, da sempre praticati in Tunisia verso qualsiasi forma di critica o di opposizione. Scendiamo in strada anche per dire che noi non ci riconosciamo per niente in questo governo, siamo invece vicini a coloro che oggi stanno protestando in quel paese perché hanno deciso di smettere di avere paura, perché è venuto il momento che il popolo riconquisti il diritto alla libertà e alla democrazia.

Vogliamo anche ricordare ai politici italiani che le politiche dei respingimenti sono, oggi ancora di più, un atto ignobile che niente ha a che vedere con la possibilità non solo di scegliere dove vivere, ma anche di poter scappare da condizioni di vita inaccettabili, dalla violenza e dalla fame. Al contempo siamo consapevoli che il governo tunisino, appoggiato dai suoi partner europei, ha la piena responsabilità di aver messo in ginocchio un’intera società, oppressa dalla mancanza di libera espressione, da un’elevata disoccupazione giovanile e dagli aumenti costanti dei prezzi dei beni di prima necessità. Ed è questo processo di corrosione dei diritti sociali che ha prodotto un ventennio di flussi migratori tra le due sponde del Mediterraneo. Ebbene oggi vale la pena pretendere anche il diritto a restare nel proprio paese, a vivere con dignità con la propria famiglia, senza essere costretti a pensare ad un esodo verso l’Europa per poter sopravvivere e per poter finanziare i propri cari rimasti nel paese di origine. Le migrazioni dovrebbero nascere dal desiderio di spostarsi come scelta consapevole, non certo imposta dalla povertà e dal futuro incerto.

Siamo vicini ai nostri fratelli e sorelle che dalla Tunisia sono dovuti scappare verso l’Italia, perché anche noi, studenti, ricercatori e lavoratori italiani, colpiti dalla legge Gelmini, dalle forme di welfare obsolete e da un tasso di disoccupazione giovanile al 29 %, oggi siamo più che mai costretti a spostarci in altri paesi, per lavorare e per sperare in futuro migliore. È per questo che la rivolta scoppiata in Tunisia parla lo stesso linguaggio dei percorsi di lotta che si sono sviluppati in questi mesi in Italia contro la Riforma Gelmini e quelli che sono nati in tutta Europa, da Parigi ad Atene, contro le politiche di austerity.

La loro lotta è anche la nostra! Invitiamo tutti ad aderire a questo appello e a partecipare alla

fiaccolata che partirà da Barriera Repubblica mercoledì 19 gennaio alle ore 18.

Prime adesioni: Casa Cantoniera Autogestita, Rete diritti in casa, Studenti autonomi in movimento, Associazione Ya basta!, Associazione Perché no?, Collettivo spam, ciac, centro multimediale “N.Mandela”, USI/AIT Parma, Gruppo anarchico “A.Cieri”-FAI

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Comunicato USI Parma

L’Unione Sindacale Italiana-Sez. Parma, lamenta nuovamente la situazione incresciosa nella quale si trovano ad essere alcuni settori gestiti da Coop. Proges, tra questi in particolare i Gruppi Appartamento per Disabili. Allo stesso tempo, denunciamo l’indifferenza dell’Agenzia Disabili del Comune di Parma, che, connivente di fatto con un soggetto privato, rinuncia di fatto al proprio ruolo di garante di efficienza e di soddisfazione di utenti e operatori.

Come già segnalato, da mesi sono bloccate tutte le uscite (week end, soggiorni vari) che prima, senza alcun onere economico da parte degli enti pubblici, venivano effettuate e che sono previste dall’Appalto stesso; a questa sofferta decisione gli operatori sono arrivati per il rifiuto, da parte di Coop. Proges, di riconoscere lo stesso trattamento economico stipulato ormai 5 anni fa da USI, che rappresenta tutti/e gli /le operatori/trici del settore, e l’allora Coop. Dolce. Attualmente, Proges è forte di un accordo stipulato nel 2002 (!) con la CGIL e la CISL (e anche qui, meglio lasciar perdere il ruolo di certi supposti “paladini dei lavoratori”..) che di fatto prevede indennità ridotte del 30-40% rispetto a quanto pattuito sindacalmente (e che quindi doveva essere recepito) cinque anni fa: inconcepibile. L’intervento doveroso di mediazione chiesto all’Agenzia Disabili, che in teoria dovrebbe sovra intendere la piena applicazione di quanto richiesto in sede di appalto, non c’è stato, per motivi a noi ignoti, tanto che nutriamo seri dubbi sull’efficienza e la competenza di certi dirigenti che dubitiamo abbiano mai visto un disabile, se non nelle rare occasioni di vetrina…

Allo stesso tempo, da mesi siamo a conoscenza di gravi disagi circa l’utilizzo per queste persone disabili di automezzi (tra l’altro acquistati con soldi propri), che, usurati dagli anni, non vengono doverosamente sostituiti in modo risolutivo, nonostante Coop. Proges nell’appalto vinto lo prevedesse; al momento, infatti, alcuni gruppi hanno pulmini ottenuti grazie a scomodi giri degli operatori per reperirli, altri invece da almeno sei mesi sono, letteralmente, a piedi. Ciò vuol dire: nessuna possibilità di uscite per attività di socializzazione naturale per ogni essere umano, cosa invece garantita prima; difficoltà nell’effettuare visite mediche; ecc..

Abbiamo inoltre verificato che Pro.ges, per ottemperare agli oneri di appalto, ha effettuato lavori di manutenzione all’interno delle strutture per disabili. Questi lavori, svolti alle volte con scarsa attenzione e quindi con diversi errori, hanno comportato disagi vari, alle volte addirittura vere e proprie barriere architettoniche. Stiamo parlando di luoghi di vita per persone diversamente abili. Di fronte a questa situazione, Cooperativa Proges e Agenzia Disabili continuano ad opporre indifferenza se non, addirittura, in alcuni casi, minacce di provvedimenti verso quegli operatori che osano denunciare la situazione, preferendo magari, con interventi ad hoc, cercare inutilmente di dividere la compattezza degli stessi operatori, anche in virtù della frammentazione degli stessi in sei realtà differenti. I lavoratori che attualmente operano all’interno delle strutture per persone diversamente abili, pur consapevoli del rischio ritorsioni, faranno di tutto affinchè le persone più deboli non vengano sopraffatte da logiche politico- economiche di mercato per cui Pro.ges svolge un ruolo da protagonista.

E tutto questo, ricordiamolo, avviene in un contesto di mensilizzazione forzata, stipendi bassi, continuo cambiamento delle cooperative, ecc. Richiediamo pertanto che Agenzia Disabili e Coop. Proges inizino ad interloquire fattivamente con USI, unica rappresentanza sindacale del servizio, senza mettere in atto ritorsioni verso gli operatori, con l’obbiettivo di risolvere una situazione nella quale lavorare e vivere è difficile. Gli operatori e le operatrici chiedono solo di poter effettuare nelle migliori condizioni possibili il proprio lavoro, nell’interesse anche dell’utenza.

USI/AIT Parma, 21 dicembre 2010

cell.3294061754

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ROMA 14 DICEMBRE

NON CI SONO BLACK BLOC, NON CI SONO TEPPISTI, NON CI SONO NEMMENO PROVOCATORI (e se ci sono fanno solo il loro piccolo sporco e ininfluente lavoro). C’E’ SOLO UNA VIOLENZA DELLO STATO E DEL PADRONATO, ESERCITATA QUOTIDIANAMENTE CONTRO I     LAVORATORI, CONTRO GLI STUDENTI, CONTRO TUTTI GLI SFRUTTATI, CONTRO TUTTI NOI. QUESTA VIOLENZA GENERA RABBIA E LA RABBIA ESPLODE QUANDO PUO’ E COME PUO’:

a Roma, ma anche, ciclicamente, in tutta Italia, come succede in altri paesi, dall’Inghilterra, alla Grecia, alla Spagna, alla Francia. Una rabbia che non può essere edulcorata, né compressa nelle adunate pre-elettorali del PD o nelle ritualità dei sindacati di Stato. Una rabbia che dilaga sempre di più.

NON CI SONO BLACK BLOC, NON CI SONO TEPPISTI, NON CI SONO DELINQUENTI. PER TROVARNE BISOGNA CERCARLI IN PARLAMENTO, NEI CONSIGLI D’AMMINISTRAZIONE DELLE IMPRESE, NELLE BANCHE, NELLA FINANZA, TRA GLI SPECULATORI E I DEVASTATORI DEL TERRITORIO, TRA GLI APOLOGETI DEL SISTEMA DELLA SOPRAFFAZIONE E DELLO SFRUTTAMENTO, DOVUNQUE CI SI INGRASSA DI PROFITTO ESTORTO DAL LAVORO DEI PIU’, DOVUNQUE CI SONO I FAUTORI DELL’INGIUSTIZIA SOCIALE.

Non eravamo, e non siamo, convinti della scelta di concentrare la legittima protesta che cresce in un simbolico assalto ai palazzi del potere, specialmente nel giorno nel quale in questi si recitava la farsa fiducia-sfiducia al governo, col rischio di legittimare e di dare importanzaall’ennesimo giochino delle parti, pur contestandolo. Col pericolo di dare credito ad una pseudo-sinistra senza identità, né dignità, come alternativa al marciume che ci governa. C’è stata comunque una grande e importante mobilitazione a sintesi, in qualche modo, delle lotte studentesche degli ultimi tempi

PERCHE’ LE LOTTE REALI CI SONO, DAPPERTUTTO E OGNI GIORNO. A QUESTE VANNO DATE CONTINUITA’ E COORDINAMENTO. A QUESTE VA DATA UNA DIMENSIONE CHE SUPERI IL LOCALE, IL CONTINGENTE E L’IMMEDIATO. A QUESTE VA DATA UNA PORTATA DI CAMBIAMENTO RADICALE DELLA SOCIETA’. UN CAMBIAMENTO TOTALE, SUL PIANO ECONOMICO E SU QUELLO SOCIALE, PERCHE’ L’ALTERNATIVA TRA QUESTO E LA BARBARIE CHE LA CRISI VEICOLA, NON E’ DOMANI, E’ OGGI. E’ SUBITO.

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Rimborso IRPEF alle famiglie

http://www.comune.parma.it/servizi/Servizi-sociali-Contributi-economici/Rimborso-IRPEF-alle-famiglie_A4_C17_P184.aspx

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