LA SCURE DEL GOVERNO DELLE BANCHE, CON L’APPOGGIO DELLA CGIL, SI ABBATTE SUI LAVORATORI DEL SETTORE PUBBLICO
L’U.S.I. denuncia e contrasta il piano in atto per colpire i lavoratori del settore pubblico che sta avendo la collaborazione attiva e l’appoggio determinante di tutti i sindacati concertativi, CGIL compresa. Il 3 maggio vi è stato un tavolo tecnico per dar vita a un protocollo per un disegno di legge delega di riforma del settore pubblico. Alla fine dell’incontro l’accordo sul protocollo ha visto il consenso di tutti i sindacati. Si tratta di un’ulteriore passo per consolidare quella politica di macelleria sociale e cancellamento dei diritti dei lavoratori in atto nel paese a vantaggio delle banche e di chi sta portando miseria e disoccupazione al paese. In cambio di un riconoscimento del ruolo cogestionario del sindacalismo concertativo, i sindacati di regime hanno dato via libera a Monti e alla sua banda per i tagli alla spesa, la mobilità selvaggia, nuovi e pesanti licenziamenti che tra poco colpiranno tutto il settore pubblico, la retribuzione differenziata legata ai “risultati conseguiti”, il rafforzamento del ruolo e del potere delle dirigenze oltre al blocco dei salari e all’allungamento dell’età pensionabile a 67 anni.
L’USI chiama alla lotta tutti i lavoratori e chi, grazie a questa politica, non ha lavoro ed invita a uscire tutti da quei sindacati complici, come la CGIL che, mentre proclama sciopero per finta protesta e ulteriore presa in giro, avvallano i piani di chi sfrutta e affama la classe lavoratrice.
Per la Segreteria Nazionale USI – AIT
Enrico Moroni