Il Governo Monti taglia ulteriori 5 miliardi al sistema sanitario nazionale, i quali si vanno ad aggiungere a quanto previsto dalle manovre precedenti del Governo Berlusconi e alla prima manovra del Governo Monti (2011) per un totale di 15 miliardi nei prossimi 2 anni. Questa devastazione si abbatte su un sistema sanitario indebolito da 20 anni di riduzioni e ristrutturazioni attuate sulla pelle di tutti i cittadini dai Governi che si sono succeduti. Oggi tagliano ancora sulla qualità e sulla efficacia dei farmaci, sulla quantità delle prestazioni,sul numero dei posti letto, sulle forniture, sulla strumentazione di lavoro e sui presidi necessari a garantire l’assistenza e sul numero del personale addetto all’assistenza. Questo significa determinare l’impossibilità a mantenere un servizio con standard di qualità accettabili e sicuri nell’assistenza. La crisi, invocata sempre a giustificazione per ogni azione di aggressione alle tutele giuridiche e sociali dei cittadini, è utilizzata come deterrente ogni qual volta si deve far passare le peggiori nefandezze.
Il Governo finanzia le banche e le imprese, detassa industriali e corporazioni, spreca a favore dei grandi costruttori in grandi opere inutili, mantiene missioni militari indegne e costosissime e si accolla folli previsioni di spesa per nuovi armamenti. Siamo al massacro. Siamo ad un vero e proprio delirio ideologico. Hanno descritto i lavoratori pubblici come dei fannulloni per giustificare l’attacco ai diritti in favore della speculazione privata.
Carissimi cittadini e pazienti,quando sarete nel caos delle sale d’attesa, quando i tempi di attesa vi renderanno irraggiungibili le prestazioni costringendo a rivolgervi alla speculazione privata, quando per vedere un medico dovrete pagarlo in libera professione, quando troverete lavoratori intrattabili a causa di condizioni di lavoro impossibili, quando vi verranno dati farmaci inadeguati, quando vedrete utilizzati ausili e presidi degradati o scadenti, quando resterete giorni parcheggiati in un pronto soccorso per mancanza di posti letto,quando vivrete il degrado generale al quale stanno conducendo il servizio sanitario pubblico ricordatevi chi sono i diretti responsabili di questo scempio sociale. Sotto la spinta dell’azione governativa anche le aziende procedono a tagli e riorganizzazioni che indeboliscono i servizi dei cittadini e dei loro diritti. La sanità non è una piazza di mercato fatta per arricchire speculatori ma un luogo decisivo per la vita o la morte delle persone. La condizione dei lavoratori è legata a quella degli utenti
Ribelliamoci e lottiamo uniti tutti insieme.
USI-Sanità