SULLA GIORNATA DEL 25 APRILE – comunicato

25 aprile

Siamo soddisfatti per la giornata del 25 Aprile 2014, una data che avevamo pensato come momento di sintesi di tutte quelle lotte portate avanti durante il resto dell’anno e che secondo noi costituiscono la necessaria spina dorsale dell’antifascismo. Lotte che parlano del diritto alla casa, ad un lavoro e una vita dignitosa, liberi dalla guerra e dal razzismo, lotte che fanno in modo che il giorno della Liberazione si allontani dalle liturgie, per valorizzare e attualizzare il sacrificio fatto durante la lotta partigiana. Il 25 Aprile non è una ricorrenza e così è stato fin dall’inizio. Il primo ad uscire dalla consuetudine è stato il sindaco Pizzarotti, che si è tolto per un momento il sorrisone fisso con cui lo vediamo abitualmente. Incalzato da più persone rispetto alle ordinanze di sgombero che ha firmato in queste settimane, il Signor sindaco si è arrabbiato mostrando una grinta e un’audacia inaspettata. Ci auguriamo di rivedere questa grinta nei futuri incontri con le banche, l’Unione Industriali con Iren, con Proges, occasioni in cui lo vediamo sempre ridere e stringere le mani a chi in questi anni ha guadagnato milioni di euro passando sul cadavere di Parma e dei suoi cittadini.
Ma andiamo avanti e veniamo a noi. Dietro il nostro striscione più di duecento persone: studenti, lavoratori, occupanti e militanti hanno dimostrato con determinazione la volontà di opporsi alle politiche antipopolari dell’Unione Europea e alle ricadute che queste hanno nelle nostre vite. Il nostro non è stato un corteo silenzioso, durante tutto il percorso si sono susseguiti gli slogan contro l’abbassamento dei salari, per il diritto alla casa, contro privatizzazioni, spese militari e guerra; ci siamo chiesti a gran voce cosa ci facesse un partito come il PD nel corteo del 25 Aprile. Lo stesso Partito Democratico del “piano casa” che nega la la residenza agli occupanti di case, lo stesso partito che tramite il Job Act precarizzerà ulteriormente le vite di milioni di lavoratori. Tutta la loro ipocrisia si dimostra nelle parole del presidente della provincia Bernazzoli che ha avuto il coraggio di dichiarare: “La società in cui viviamo oggi è quella che i nostri padri vorrebbero? Io credo di no: c’è troppa disuguaglianza, un’ingiustizia palese ecc…” Veramente disgustoso!
Lontano dalla retorica e dalla celebrazione, il nostro 25 Aprile è passato anche per un’azione di denuncia, andando a liberare simbolicamente la storica Piazza del mercato, la Ghiaia, da sempre simbolo della Parma popolare, oggi completamente in mano ai privati a cui il Comune paga ogni anno un’affitto (160.000 euro) per poter svolgere i mercati settimanali. Tutto questo i media locali hanno preferito ignorarlo, dedicando più spazio a piccoli episodi piuttosto che ai contenuti espressi lungo il corteo e in Piazza Ghiaia. Mentre noi denuciavamo questo scandalo, il sindaco Pizzarotti citava Gramsci dal palco. “Vivo sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”. E tu sindaco Pizzarotti da che parte stai? Dalla parte di chi è sfruttato o di chi sfrutta? Dalla parte di chi non ha la casa o di chi specula su questo diritto? Noi la nostra parte la conosciamo da tempo, siamo parte di chi vive con stipendi da fame e si deve accontentare di lavori precari, siamo parte di chi occupa le case, siamo parte di chi vuole costruire una “città futura” libera dalle disuguaglianze e dai privilegi.

Fronte antifascista
Gruppo anarchico Cieri-Fai
Kollettivo Giovanile Autogestito
Insurgent City
Partito Comunista dei Lavoratori
Raf Parma
Rete Diritti in Casa
SPA Sovescio
U.S.I. Parma

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